Trasmettere messaggi tramite la pelle? Un ateneo raccoglie la sfida di Facebook

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Un gruppo di ricercatori della Perdue University ha realizzato un dispositivo che permette di tradurre le vibrazioni sperimentate tramite la pelle in parole e suoni di senso compiuto

Qualche tempo fa Facebook ha annunciato di star lavorando a una nuova tecnologia che avrebbe permesso di comunicare attraverso la pelle. Il bizzarro progetto pensato dal social network permetterebbe quindi di “sentire” i suoni e codificarli passando dall’epidermide. Oggi un team di ricercatori della Perdue University sono convinti di essere riusciti a coronare il sogno dell’azienda di Menlo Park, che nel frattempo deve affrontare un esodo di utenti negli Stati Uniti.

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Gli ingegneri dell’ateneo americano guidati da Hong Z. Tan hanno realizzato una tecnologia tattile di facile apprendimento che permette di tradurre le vibrazioni sull’avambraccio in suoni, parole o comunque concetti diversi. I ricercatori hanno infatti associato un fonema a una specifica sensazione tattile. Queste sono coordinate ai movimenti facciali quando emettiamo lo stesso suono con la bocca e permettono così di distinguere le consonanti dalle vocali, accenti e quant’altro. Il codice di decodificazione è talmente semplice che ci vogliono solo poche ore per impararlo ma al momento l’esperimento ha riguardato solo la lingua inglese. Gli autori dello studio comunque ritengono che il dispositivo possa funzionare anche con altri idiomi.

“Nel test, abbiamo scoperto che le persone non hanno mai confuso una consonante con una vocale perché le sensazioni sono distinte. – ha detto Tan – Iniziamo con un piccolo gruppo di fonemi, quindi formiamo gradualmente le persone a riconoscere fino a 500 parole. La performance del campione varia, ma molti sono riusciti ad acquisire una parola inglese al minuto”, ha affermato il ricercatore. In futuro si potrebbe pensare di trasmettere anche gli stimoli ambientali oltre le parole. “Fin dall’inizio, volevo che questa tecnologia diventasse davvero un progetto di comunicazione generale e dimostrare che le informazioni possono essere trasmesse attraverso il tatto. – ha aggiunto l’ingegnere informatico – Le persone con deficit sensoriali devono essere in grado di sentire un clacson o il rubinetto che gocciola, possiamo creare una sensazione specifica anche per questo”.

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