Apple non permette a terzi di riparare i suoi Mac? Non è proprio così

Apple potrebbe lanciare un Mac basato su Arm nel 2021

Apple tramite il chip T2 impedirebbe la riparazione di iMac Pro e Macbook Pro da parte di centri non dotati dell’autorizzazione ufficiale dell’azienda. In realtà questa limitazione non è stata ancora resa operativa

In questi giorni è emersa una questione spinosa legata ai PC desktop di Apple. In rete è comparso un documento interno che lascerebbe intendere che il colosso di Cupertino ha fatto in modo di impedire la riparazione dei suoi computer da parte di terzi o soggetti non dotati dell’autorizzazione rilasciata dall’azienda. Tutto è legato al chip T2 integrato su iMac Pro e MacBook Pro lanciati quest’anno. Questo processore si occupa di diverse operazioni, come ad esempio l’elaborazione del segnale immagine e audio o il controller dei dischi SSD, ma anche di impedire la riparazione o sostituzione delle componenti in centri non approvati direttamente dalla Mela. Questo è poi coadiuvato dal chip “Secure Enclave” già utilizzato su iPhone che permette l’archiviazione criptata dei dati. Per poter rimettere in funzione i nuovi Mac sarebbe necessario un software particolare chiamato “AST 2 System Configuration Suite”. Apple fornisce questo programma solo agli Apple Store e ai negozi AASP (Authorized Apple Service Provider). L’addetto alla riparazione deve prima ottenere l’autorizzazione da parte della multinazionale fondata da Steve Jobs per procedere alla sostituzione di una o più parti del PC. In caso contrario, il dispositivo “viene reso non operativo”.

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La scoperta di questo “meccanismo di difesa”, finalizzato evidentemente a limitare l’utilizzo di componenti non originali su Mac, ha suscitato un certo malcontento tra i possessori di un iMac Pro e Macbook Pro. Apple è stata infatti immediatamente accusata di voler lucrare sulle autorizzazioni rilasciate ai centri di riparazione e limitare la possibilità di scelta per gli utenti. In realtà è stato però confermato che il documento incriminato effettivamente esiste ma anche che il sistema di protezione citato non è ancora attivo e non è detto lo sarà in futuro. iFixit ha fatto una prova sul campo acquistando un MacBook Pro da 13″ con chip T2 e scambiandone poi schermo e scheda logica con quelle di un altro modello. Entrambi i dispositivi hanno funzionato in modo corretto dopo l’operazione. I tecnici del sito sottolineano che il sistema ventilato da Apple potrebbe comunque diventare operativo con un semplice aggiornamento software ma per il momento chiunque può lavorare sui Mac senza il timore che il PC venga bloccato da remoto.

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