Google si arrende e rinuncia ai progetti con il Pentagono per “etica”

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Google ha deciso di non partecipare a nuovi bandi del ministero della Difesa statunitense che potrebbero essere in contrasto con il suo codice etico in merito a un utilizzo pacifico dell’intelligenza artificiale

Alla fine Google ha dovuto arrendersi alle pressioni di buona parte dei suoi dipendenti. Big G ha annunciato ufficialmente che non parteciperà a un grande bando del Dipartimento della Difesa americano dedicato al cloud. Questo progetto, secondo quanto afferma l’azienda di Mountain View, potrebbe andare in conflitto con il codice etico interno che vieta un utilizzo a scopo militare dell’intelligenza artificiale. Google qualche mese aveva anche rinunciato ad un altro contratto con il Pentagono del valore di 10 miliardi di dollari. Il progetto si chiamava Jedi (Joint Enterprise Defense Infrastructure Cloud) e prevedeva la migrazione dei dati della Difesa americana su cloud server commerciali. “Non stiamo partecipando al bando prima di tutto perché non abbiamo rassicurazioni sul fatto che Jedi rispetterebbe i nostri principi sull’intelligenza artificiale. – spiega l’azienda – Inoltre abbiamo deliberato che c’erano parti dell’appalto che andavano oltre le nostre certificazioni governative”.

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La decisione di Google rispecchia una maggiore consapevolezza da parte delle aziende del settore hi-tech per quanto riguarda l’uso potenzialmente pericoloso di tecnologie come la robotica e l’intelligenza artificiale. Nel recente passato un gruppo di dipendenti di Big G aveva chiesto all’azienda con una lettera di non partecipare alla creazione di una AI per l’analisi dei dati raccolti dai droni a uso bellico. Alcuni lavoratori erano arrivati addirittura a dimettersi per non dover violare il codice etico che Google dovrebbe seguire in ogni sua attività. La fine della collaborazione tra il colosso di Mountain View e il Pentagono, almeno per quanto riguarda gli appalti in campo prettamente militare, ha suscitato un grande entusiasmo nella Tech Workers Coalition, gruppo nato per rappresentare i dipendenti delle aziende del settore tecnologico. “Google aveva tutte le intenzioni di partecipare, e se possibile vincere, a questo contratto. – scrive l’associazione sulla propria pagina Facebook – L’unica ragione per cui si sono ritirati è perché i lavoratori hanno preso posizione”.

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