Microsoft entra nella top five dei venditori di PC per la prima volta

Microsoft ha in cantiere un Surface pieghevole che supporta Android

Grazie ai numeri del Surface, Microsoft può dire di aver raggiunto uno degli obbiettivi della sua (nuova) storia: porsi come punto di riferimento hardware oltre che software

Microsoft, a sorpresa, è stata inserita tra i primi cinque fornitori di PC negli Stati Uniti grazie ai risultati raggiunti dalle vendite dei Surface nelle varie generazioni. Le stime di Gartner per il terzo trimestre del 2018 vedono HP al numero uno, seguito da Dell, Lenovo e Apple. Microsoft si insedia alla quinta piazza, ancora molto lontana dai fab four ma comunque presente. Si parla di circa 602 mila unità spedite nei tre mesi di riferimento, contro i 2 milioni di Apple, il rivale più prossimo. Tanta differenza, è evidente, che si declina in una porzione di mercato che, per Redmond è pari al 4,1% mentre per il leader HP è del 30,7%.

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Mercato che tiene botta

Ma sono le spedizioni complessive di PC ad aver arrestato la loro perdita periodica vissuta gli scorsi anni. Per Gartner, la crescita è piatta, il che non rappresenta propriamente una cosa negativa. “Il mercato dei PC continua a essere guidato dalla costante domanda dei computer aziendali, in aumento grazie all’arrivo di Windows 10 – ha commentato Mikako Kitagawa, principale analista di Gartner – ci aspettiamo che il ciclo di aggiornamento prosegui fino al 2020, a quel punto diminuirà la richiesta di upgrade”.

In realtà, l’appeal dei computer presso i consumatori finali è sempre molto basso e compensato dal panorama business. I rimandi di Intel, circa i suoi prossimi processori, avranno una certa conseguenza sulla ripresa del mercato, che si prolungherà ulteriormente. “La carenza avrà alcuni impatti a breve termine ma Gartner non vede nulla di davvero duraturo sulla domanda globale. L’aspettativa attuale è che ci sarà ancora una certa scarsità nel 2019 ma Intel e gli altri si concentreranno sullo sviluppo di CPU di fascia alta, così da accontentare i consumatori più esigenti” – ha concluso Kitagawa.

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