Red Hat diventa di IBM

Red Hat diventa di IBM
IBM ha acquisito Red Hat

Un investimento di 34 miliardi di dollari ha permesso a IBM di acquisire la multinazionale del software, così da dedicarsi a progetti cloud avanzati

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Si vociferava da mesi della possibile operazione con cui IBM avrebbe messo sotto il proprio cappello Red Hat. E così è stato, come confermano sia i media statunitensi che, soprattutto, la comunicazione delle due aziende interessate. Con uno sforzo di ben 34 miliardi di dollari, il più grande nei 107 anni di vita di IBM, il big dell’IT mondiale si assicura un nome di spicco nel campo della produzione informatica, con particolare interesse alla comunità open source. Ed è proprio qui che si punterà per il futuro, verso cioè il consolidamento dei servizi a codice aperto della compagnia con sede in Nord Carolina, con il supporto delle infrastrutture di Armonk.

Cosa accadrà

Facile ipotizzare la nascita di un colosso del cloud ibrido con pochi rivali. Del resto, lo ha sottolineato lo stesso CEO di IBM durante la notte: “L’acquisizione di Red Hat è un punto di svolta per noi. IBM diventerà il primo fornitore di cloud ibrido al mondo, offrendo alle aziende una soluzione aperta che sbloccherà il vero valore della nuvola per varie attività”. Stando alle informazioni giunte a ridosso della notizia, IBM, che ha una capitalizzazione di mercato di 114 miliardi di dollari, verserà 190 dollari per azione a Red Hat, un premio del 62% rispetto al più recente prezzo di chiusura.

Tuttavia l’accordo, che prevede ora una votazione da parte degli azionisti di Red Hat, dovrebbe concretizzarsi non prima di metà 2019, quando allora l’acquisizione sarà completa. Al momento, pare che l’organizzazione dal cappello rosso sarà guidata ancora dal CEO attuale, Jim Whitehurst, e la stessa struttura non subirà modifiche. Quello che è certo, è che un team interno, dedicato al cloud ibrido, lavorerà più a stretto braccio con Intel, probabilmente già prima della prossima primavera.

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