La Corte Suprema deciderà oggi se App Store costituisce un monopolio

Apple, il sideloading delle app sta per arrivare in UE

La Corte Suprema USA deciderà oggi in merito a una class action in cui si accusa Apple di aver creato un monopolio tramite App Store

App Store di Apple insieme a Play Store di Google è senza dubbio il negozio online di app più famoso al mondo. Rispetto al rivale, la piattaforma della Mela registra un numero di download leggermente inferiore ma lo supera decisamente in termini di ricavi. Solo nel 2017 l’azienda di Cupertino ha intascato 11 miliardi di dollari da questo servizio e si tratta di numeri destinati a crescere con il tempo. Il futuro di App Store potrebbe però essere a rischio. La Corte Suprema degli Stati Uniti oggi deciderà se il negozio di app possa costituire un monopolio, permettendo così ai consumatori di querelare la Mela per pratiche anticoncorrenziali. Apple e diversi sviluppatori affermano che nel caso i giudici ritengano legittime le accuse contenute nella class action potrebbero creare seri danni alla qualità dei contenuti per iPhone. Dall’altra parte, le associazioni dei consumatori ritengono che la cancellazione del monopolio permetterà di accedere a piattaforme alternative legittime e a un abbassamento generale dei prezzi.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Apple non ha alcun interesse a permettere ai suoi utenti di scaricare app da altre piattaforme rispetto ad App Store. La Mela tramite il suo servizio provvede a effettuare accurati test di qualità e a verificare che i contenuti siano compatibili con i suoi dispositivi e privi di malware. Ad esempio, Tumblr è stato rimosso settimana scorsa perché ha permesso la diffusione di materiale pedopornografico. Apple quindi afferma che si occupa solo della gestione dello store e non vende direttamente le app, anche se al suo interno sono presenti contenuti Made in Cupertino. Per questo lavoro l’azienda trattiene il 30% di commissioni sul prezzo dei software. E’ proprio quest’ultimo aspetto che potrebbe spingere la Corte Suprema a decidere a sfavore di Apple. Se così fosse, la multinazionale fondata da Steve Jobs potrebbe dover pagare una sanzione pari al triplo dei danni subiti, cifra comunque ancora da determinare.

Leggi anche:  Grande successo per l’iniziativa di Fincons e Plastic Free volta a ripulire le città dai rifiuti