Tim Cook difende l’accordo con Google ma chiede regole sulla privacy

Tim Cook difende l'accordo tra Apple e Google
Il CEO di Apple Tim Cook chiede una regolamentazione sulla questione privacy

Tim Cook, numero uno di Apple, afferma che Google è il miglior motore di ricerca e che la privacy su iPhone è comunque garantita dagli strumenti di protezioni predisposti dalla Mela

Il CEO di Apple Tim Cook ha accusato in diverse occasioni Google e Facebook di lucrare eccessivamente sui dati degli utenti ma si sa che l’etica passa spesso in secondo piano quando si parla di business. La Mela infatti ha ottenuto ben 9 miliardi di dollari da Big G per assicurarsi di essere il motore di ricerca predefinito su iPhone. Proprio qualche settimana fa il numero uno di Cupertino aveva dichiarato che le informazioni sono diventate un’arma in mano alle grandi aziende del web suscitando una reazione piccata del CEO di Facebook Mark Zuckerberg, che avrebbe imposto ai suoi dipendenti di non utilizzare iOS sul lavoro.

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Cook durante un’intervista all’HBO ha difeso il patto stretto con il colosso di Mountain View affermando che Google “è il migliore” e che la privacy e la sicurezza dei dati personali degli utenti sono comunque preservati grazie agli accorgimenti messi in atto da Apple. “Guardate cosa abbiamo fatto e i controlli che abbiamo introdotto. Abbiamo creato una modalità di navigazione privata, e il sistema che previene il tracking da parte dei siti web. In generale, abbiamo cercato di trovare dei modi per rendere la vita dei nostri utenti più semplice” ha affermato ad Axios.

Il numero uno della Mela ha poi ribadito che per evitare nuovi scandali come quelli di Cambridge Analytica servirà una normativa unica sulla privacy come quella proposta da Tim Berners-Lee, creatore del world wide web. “Sono un grande sostenitore del libero mercato, ma dobbiamo ammettere quando il mercato libero non funziona. E in questo caso non ha funzionato. Credo che sia inevitabile arrivare a una regolamentazione”, ha detto Cook.

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