Vine sta tornando e si chiama Byte

Vine sta tornando e si chiama Byte
Vine ritorna per volontà del vecchio co-fondatore, che punta ancora sui video loop da pochi secondi

La piattaforma acquisita da Twitter ritorna per volontà del vecchio co-fondatore, che punta ancora sui video loop da pochi secondi

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Vine ha vissuto qualche mese di assoluta notorietà solo qualche anno fa. Il suo funzionamento particolare, una serie di video in loop dalla durata massima di sei secondi, aveva attratto le mire dei big della rete, come Twitter. Il microblog se ne era assicurato il marchio, decaduto poco dopo nell’oblio più totale, prima di un spegnimento definitivo della piattaforma. Ora però, il vecchio progetto potrebbe tornare, per volontà di Dom Hofmann l’originale co-fondatore.

Non sarà sotto il nome di Vine, che legalmente appartiene a Twitter, ma come Byte, qualcosa che ci andrà molto vicino. “È sempre un’app, e ci sono sempre i video loop” – ha confermato Hofmann, che ha spifferato un possibile lancio la prossima primavera.

Come funziona

Sebbene Vine sia fuori dal giro da un paio di anni, l’interesse intorno a un progetto simile all’applicazione svanita nel 2016 potrebbe effettivamente aver senso. I contenuti mordi-e-fuggi sono ancora al top delle prestazioni digitali, soprattutto i video, che performati in soli sei secondi raggiungerebbero il loro apice massimo, almeno sui social network.

Basti pensare che il nuovo account Twitter di Byte ha già accumulato circa 64.000 follower in meno di 24 ore e il primo post è stato ritwittato 751 volte e ha ricevuto 330 risposte. Tuttavia, nel 2018 la concorrenza è decisamente più serrata di un biennio fa. Pensiamo solo a Snapchat o a Instagram, privi in passato di certe metriche di fruizione e della fama globale di cui godono oggi. Staremo a vedere, ma difficilmente Hoffman si farà abbindolare un’altra volta da Twitter.

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