Apple davanti alla FTC ha accusato Qualcomm di non aver voluto fornire i suoi chip per l’ultima generazione di iPhone frenandone così l’evoluzione al 5G
A questo punto sembra proprio che la battaglia legale tra Apple e Qualcomm non avrà mai fine. Il Chief Operating Officer (COO) della Mela, Jeff Williams, testimoniando davanti ad un giudice della Federal Trace Commission (FTC), ha accusato il produttore di chip di non avere fornito al colosso di Cupertino i modem 4G LTE da utilizzare per l’ultima generazione di iPhone e per questo è stato costretto ad affidarsi a Intel. La decisione arbitraria dell’azienda di San Diego rallenterebbe il passaggio al 5G di Apple. Qualcomm negli Stati Uniti infatti fornirà le sue soluzioni ai produttori Android entro il 2019 mentre la multinazionale fondata da Steve Jobs dovrà attendere i tempi di Intel e quindi almeno la fine del 2020 per realizzare un iPhone con supporto all’ultimo standard di rete. Williams sottolinea poi come Qualcomm abbia sospeso la fornitura dei modem quando è iniziata la guerra dei brevetti tra le due aziende nel 2017 e che la giusta cifra per per lo sfruttamento di questa tecnologia è di 1,50 dollari per ogni smartphone venduto e non i 7,50 dollari richiesti dalla società leader nei chip.
La FTC accusa Qualcomm di concorrenza sleale e di aver realizzato un monopolio nel campo dei processori, che costringe i produttori come Apple a pagare costi di licenza eccessivi e ad alzare il prezzo dei propri smartphone. Dal canto suo l’azienda di San Diego contesta le accuse e la conferma arriverebbe dal fatto che il suo CFO George Davis aveva aperto ad una pace con la Mela per collaborare alla realizzazione di iPhone 5G. Il primo produttore di SoC per dispositivi mobili ha comunque ottenuto due importanti vittorie in Germania e Cina. In questi Paesi infatti molti modelli degli smartphone Apple, anche se ormai superati, sono stati messi al bando.
