Amazon: boom di utili ma polemiche per le tasse a zero

Amazon: boom di utili ma tasse a zero

Amazon è accusata di aver ricevuto una tassazione federale davvero irrisoria e rimborsi d’imposta immotivati a fronte di una crescita degli utili

Per Amazon l’ultimo periodo è stato particolarmente proficuo in termini di entrate. Il colosso dell’e-commerce ha infatti realizzato utili record da due anni a questa parte e nonostante la soddisfazione degli azionisti è comunque finito nella bufera per una questione di tassazione. Questa volta non si tratta di un qualche escamotage per evitare di pagare le corrette imposte nell’Unione Europea ma delle tasse federali che deve al Governo statunitense. L’Institute on Taxation and Economic Policy ritiene che l’azienda di Jeff Bezos non solo non abbia corrisposto a Washington quello che gli spetta ma avrebbe addirittura ricevuto milioni di dollari di rimborsi grazie a sgravi fiscali e crediti d’imposta. Amazon avrebbe quindi evitato di pagare le tasse federali su ben 11,2 miliardi di dollari di utili nel 2018 ricevendo però 129 milioni di dollari di rimborsi dal Governo. In sostanza la società di Seattle avrebbe goduto di un’aliquota di circa il meno 1%. Negli USA, a titolo di confronto, il 20% delle famiglie più povere ha una tassazione pari all’1,5%. La questione poi non riguarderebbe solo il 2018 ma anche l’anno precedente.

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Amazon si è difesa affermando di pagare tutte le imposte in modo corretto ma ciò non ha frenato il fatto che il suo marchio è sempre più malvisto da una parte della politica statunitense. Come se non bastasse la questione delle tasse federali, l’azienda di Jeff Bezos ha deciso di rinunciare alla costruzione di una seconda sede centrale nella zona di New York e la cosa non è piaciuta né al Governo né all’amministrazione della Grande Mela. “Bezos avrebbe dovuto cercare di convincere i critici”, ha scritto il sindaco Bill de Blasio.

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