Chrome rende più difficile lo spionaggio via web

Google Chrome si aggiorna per l’era del remote working

Una nuova funzione del browser di Google permetterà di limitare l’accesso ad alcuni dati degli utenti, come la localizzazione e il sensore di luminosità

Cosa se ne possono fare i siti web dell’informazione circa il grado di luminosità del nostro smartphone? Probabilmente nulla ma in tempi in cui la protezione della privacy diviene una necessità meglio tenere per sé quello che non è necessario per l’utilizzo del web. Ecco allora perché Google porterà su una prossima versione di Chrome, il browser casalingo, una serie di funzionalità volte proprio a salvaguardare vari dati che oggi vengono condivisi con portali e produttori. Tra questi proprio il livello di luce che il sensore a bordo di telefonini e tablet registra e le coordinate ottenute dal chip di movimento, di cui oramai tutti gli aggeggi che portiamo con noi ogni giorno sono dotati.

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Maggior privacy

Chrome dunque permetterà agli utenti di bloccare rapidamente e facilmente l’accesso a questi sensori, come da funzione visualizzata all’interno dell’ultima build di Chrome Canary, una versione precedente che consente alle persone di testare le nuove iterazioni del browser, controllando eventuali errori e incompatibilità. La novità avviserà ogni volta che si visita un sito che vuole accedere a più informazioni del previsto, con una finestra pop-up che riporterà il messaggio: “Questa pagina utilizza sensori di movimento o di luce”, e la possibilità di consentire o negare la lettura delle informazioni.

La differenza tra la versione Android e quella desktop è che la seconda permette di creare una lista con i siti web che possono o no accedere ai dati, mentre su telefonino e tablet è presente un solo flag, per abilitare la rilevazione o meno di tutti i website. Difficile dire quando la build di Canary si trasformerà in una declinazione per tutti ma gli sviluppatori di Big G di norma non lesinano sulle uscite pubbliche dunque aspettiamoci notizie a breve.

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