Microsoft dice no ai Pesci d’Aprile

Microsoft Defender impedirà automaticamente gli exploit di Exchange

Un ordine del management è chiaro: la compagnia non prenderà parte agli scherzi del 1 Aprile per evitare la circolazione di bufale ed effetti indesiderati

Le fake news ci hanno tolto anche il Pesce d’Aprile. Almeno per quanto riguarda Microsoft, visto che un messaggio del management della compagnia invita, o meglio “obbliga”, i dipendenti a non prender parte a iniziative del genere. Il motivo? In passato attività del genere non hanno portato ad alcun beneficio anzi, possono esservi stati effetti boomerang, insieme alla diffusione di false storie e dicerie non vere, che con il tempo invece di dissolversi magari vanno consolidandosi.

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Redmond non menziona alcun caso come esempio ma molto potrebbe girare intorno alle indiscrezioni degli ultimi giorni, che parlavano di un ritorno di Clippy, il famoso assistente digitale di Office, che secondo molti Microsoft avrebbe voluto riportare in vita, prima di fare dietrofront e decidere il contrario. “Abbiamo più da perdere che da guadagnare” – pare aver detto Chris Capossela, a capo della divisione marketing dell’azienda.

Cosa ne sarà degli scherzi

La decisione sembra essere stata influenzata da Google, che ha dovuto scusarsi più volte per le gag diffuse il 1 Aprile e riguardanti curiosi progetti, aspetti di business e improbabili partnership. In un momento storico molto delicato per i big player del web, Microsoft vuole essere presa sul serio. Del resto, nell’era della iper-connettività e del girovagare infinito e senza meta di milioni di post, foto, video e messaggi, andare a incrementare una catena di scherzi non è più l’obiettivo di Redmond, nemmeno per un solo giorno. Eppure, qualche iniziativa del passato era anche apparsa carina, ad esempio quando Google disse di aver lanciato una versione di Maps con i Pokémon, che si scoprì essere online per poco più di 24 ore appunto: allo scoccare delle 2 del pomeriggio del 2 Aprile tutto tornò alla normalità. Niente jokes quest’anno, facciamo i seri.

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