Perché Huawei pensa a un OS proprietario

Perché Huawei pensa a un OS proprietario

In caso di ban da parte di Android la compagnia cinese non vuole restare a guardare, puntano su un software casalingo

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Huawei ha un piano di emergenza nel caso in cui Google decidesse di tagliare i ponti e vietare alla casa cinese l’uso di Android. Sappiamo infatti che l’OS di Big G è concesso in una sorta di comodato d’uso alle aziende che lo sfruttano per i loro smartphone e tablet e, qualora il governo volesse calcare la mano sul ban verso la compagnia, beh anche Mountain View si ritirerebbe indietro. Le accresciute tensioni politiche tra Stati Uniti e Cina, insieme alle difficoltà legali di Huawei in America, hanno accresciuto il timore che la società possa affrontare una punizione simile a quella inflitta alla rivale ZTE lo scorso anno, per aver violato un precedente accordo sulle sanzioni commerciali statunitensi contro.

Cosa succede

Ciò ha impedito a ZTE di procurarsi i componenti necessari per gli smartphone e le apparecchiature di rete e ha messo in discussione la sua capacità di utilizzare lo stesso Android. ZTE ha chiuso i suoi laboratori per quattro mesi e solo l’intervento del presidente Trump ha posto fine al probabile fallimento a cui la compagnia stava andando incontro. Chiaro dunque che una sorta di barriera all’accesso al mercato statunitense sarebbe un duro colpo per le ambizioni di Huawei. Attualmente è il secondo produttore mondiale di smartphone e ha l’obiettivo di superare Samsung l’anno prossimo.

I tentativi globali di creare una terza piattaforma, parallela ad Android, non hanno avuto successo negli ultimi anni. BlackBerry 10, Samsung Tizen e Firefox OS sono solo tre progetti falliti, mentre Windows Mobile ha goduto di un successo modesto prima che Microsoft ci rinunciasse. Il South China Morning Post riporta che Huawei ha lavorato su un’alternativa dal 2012 e in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt, il capo mobile dell’azienda ha confermato l’esistenza del software. “Abbiamo preparato il nostro sistema operativo, e siamo pronti ad utilizzarlo qualora servisse un piano B”.

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C’è da dire che Huawei è stato in gran parte escluso dal mercato statunitense per problemi di sicurezza nazionale, ma le sue sfide si sono moltiplicate e intensificate negli ultimi mesi. Al momento, deve affrontare 23 accuse di frode bancaria, ostruzione della giustizia e furto di tecnologia in due distinte azioni legali.