GitHub vieta la navigazione agli utenti in paesi sanzionati dagli USA


GitHub lancia la versione pubblica di Copilot Chat

Per evitare multe da parte del governo americano, il portale più amato dagli sviluppatori ha deciso di porre un veto a chi si collega da nazioni presenti nella lista nera di Washington

GitHub ha iniziato a bloccare i suoi servizi nei paesi in cui sono in vigore sanzioni commerciali statunitensi. La notizia è venuta alla luce alla fine della scorsa settimana quando uno sviluppatore russo, con sede in Crimea, ha scoperto che il suo account era stato limitato, a causa delle operazioni volute da Washington. Non solo la Cina dunque, il cui rapporto difficoltoso con gli yankee è venuto a galla per la storia di Huawei: ci sono un sacco di altre nazioni che devono sottostare agli embarghi USA, attivi ancora oggi. Nello specifico, GitHub indica anche la Crimea, Cuba, Iran, Corea del Nord e Siria.

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Cosa succede per gli sviluppatori

E qualora gli sviluppatori pensino che sia facile valicare la limitazione, magari rivolgendosi ad alternative come Gitlab, bisogna ricordare che presto l’esempio di GitHub potrebbe essere seguito da altri portali, con sede negli Stati Uniti. Un utente iraniano ha scritto un post su Medium lamentando che “GitHub ha bloccato il mio account, forse pensano che stia sviluppando armi nucleari” e confermando che anche i suoi compagni iraniani sono stati bannati. Le regole sono abbastanza chiare: “Gli utenti hanno la responsabilità di garantire che il contenuto che sviluppano e condividono su GitHub.com sia conforme alle leggi statunitensi sul controllo delle esportazioni, tra cui l’EAR (Export Administration Regulations) e l’US International Traffic in Arms Regulations (ITAR )”.

Un portavoce di GitHub ha dichiarato a ZDNet: “GitHub è soggetto alle leggi sul controllo commerciale e si impegna a rispettare pienamente le norme. Allo stesso tempo, la visione è quella di una piattaforma globale volta alla collaborazione, indipendentemente da dove risiedano gli sviluppatori. Di conseguenza, prendiamo sul serio la necessità di esaminare a fondo i mandati del governo per essere certi che utenti e clienti non vengano influenzati oltre a quanto richiesto dalla legge”. La situazione cambierà? Impossibile dirlo ma per ora sembra molto improbabile.

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