In calce alla Samsung Developer Conference 2019, sono emersi alcuni dettagli sul prossimo processore casalingo, che potenzierà la nuova gamma di smartphone
Circa quattro mesi ci dividono dall’arrivo del Galaxy S11. Già le prime voci parlano di un probabile lancio il prossimo 18 febbraio, più o meno nei giorni del Mobile World Congress 2020 di Barcellona ma le cose più interessanti, dopo le giornate della Samsung Developer Conference, riguardano l’hardware, la potenza sotto la scocca. La nuova serie di telefonini sarà dunque alimentata dagli Snapdragon 865 ed Exynos 9830, dedicati come al solito rispettivamente al mercato americano-orientale e a quello europeo. Queste informazioni in qualche modo non sorprendenti sono state scoperte anche all’interno della versione beta di OneUI 2.0, la personalizzazione dell’interfaccia casalinga di Android.
Cosa aspettarsi dagli S11 e S11+
Lo Snapdragon 865, che probabilmente verrà presentato a dicembre in occasione della kermesse annuale di Qualcomm, si baserà sul processo di fabbricazione EUV a 7 nm e benchmark trapelati lo considerano un SoC octa-core con una frequenza di partenza di 1,8 GHz. È improbabile che Exynos 9830 di Samsung farà il suo debutto fino al prossimo anno, ma sappiamo già un po’ di cose sul chip; le voci sostengono che farà affidamento su quattro core Cortex A55 per prestazioni basse e quattro core Cortex A77 per prestazioni elevate. Il sito di leaker Weinbach, ha individuato riferimenti a tre modelli di Galaxy S11, almeno uno dei quali supporta il 5G. La beta di One UI include anche riferimenti alla Ram LPDDR5 e al supporto di archiviazione UFS 3.0.
SamMobile ha affermato che l’ammiraglia Galaxy di prossima generazione farà il suo debutto il 18 febbraio, pochi giorni prima che il Mobile World Congress del prossimo anno inizi. Se una data del genere ha sicuramente senso (il Galaxy S10 è atterrato il 20 febbraio e il Galaxy S9 il 25 febbraio) siamo ancora scettici, ma è indubbio che il periodo di lancio sarà in tale arco temporale.
