Non solo smartphone ma anche portatili, Smart TV e speaker intelligenti dovranno essere dotati di alternative locali alle app già presenti
La Russia ha approvato una legge che vieta la vendita di dispositivi che non contengono software prodotto localmente. Il governo di Mosca, che fornirà una spinta alle software house del paese, renderà attiva la norma a partire dal prossimo luglio, suscitando più di un dubbio circa la volontà del Cremlino di tenere un occhio sempre acceso sulle attività online dei cittadini. Stando alle nuove regole, devono esservi alternative russe al software stock, ma spetta ai vari produttori decidere quali.
Come detto, ciò ha sollevato l’eterna questione di includere backdoor e altri payload canaglia negli smartphone, lasciando effettivamente il telefono aperto a tentativi di hacking nazionale. Le nuove regole non riguarderanno solo telefoni e laptop, ma tutti i dispositivi intelligenti tra cui Smart TV e per lo streaming audio.
Stato spione
“Quando acquistiamo dispositivi elettronici complessi, questi hanno già applicazioni proprietarie, principalmente occidentali, preinstallate – ha spiegato Oleg Nikolayev, all’agenzia di stampa Interfax – naturalmente, quando una persona li vede, potrebbe pensare che non ci siano alternative domestiche disponibili. Ma se accanto alle applicazioni preinstallate, offriremo anche quelle russe, allora gli utenti avranno il diritto di scegliere”. Il governo fornirà un elenco completo di dispositivi e software alternativi e la mossa potrebbe vedere alcune aziende occidentali decidere di uscire dal mercato, più per una questione morale che economica.
Ad ogni modo, la decisione è solo l’ultima di una serie messe in atto dalle autorità russe per portare il paese fuori da una cosiddetta “omologazione” di Internet . All’inizio di questo mese, Mosca ha spostato l’intera infrastruttura telematica interna su un network locale, che può essere disconnesso dal resto del mondo in un batter d’occhio. Benvenuta democrazia.
