Nuovo digitale terrestre: in cosa consiste e come fare i test

nuovo digitale terrestre

Il nuovo digitale terrestre è già stato messo a punto e la tecnologia che verrà utilizzata sarà migliore rispetto a quella attuale.

Tuttavia sicuramente gli utenti si stanno chiedendo se il nuovo digitale terrestre cambierà radicalmente il loro modo di vedere la tv e se sia necessario cambiare il proprio apparecchio televisivo.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Proprio allo scopo di comprendere sia in che cosa consista la tecnologia di trasmissione Dvb-T2, sia quali possano essere gli apparecchi compatibili, sono stati approntati alcuni test, con relativi canali televisivi.

Ecco, quindi, tutto ciò che è necessario sapere in merito al nuovo digitale terrestre e anche alle verifiche da realizzare.

Il nuovo digitale terrestre e la tecnologia DVB-T2

Il primo punto da chiarire è costituito dalla tecnologia che il nuovo digitale terrestre impiegherà e che è già una realtà attuale.

Questa si chiama DVB-T2, un acronimo che sta per Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestral.

Quindi la tecnologia si riferisce sempre alla trasmissione video ma a quella che potrebbe essere definita una vera e propria seconda generazione.

Obiettivi della nuova forma di trasmissione saranno:

  • Maggiore e migliore ricezione da parte dei diversi ricevitori (sia quelli stazionari sia quelli portatili)
  • Minimizzazione dell’overhead di prefisso ciclico sulle reti a frequenza singola
  • Aumento della distanza tra i ripetitori di reti a frequenza singola

Essenzialmente, quindi, questa tecnologia consentirà di migliorare la fruizione del digitale terrestre da parte degli utenti riducendo anche i problemi che in precedenza si potevano verificare alla fonte.

Nuovo digitale terrestre, le date e le scadenze

Se il nuovo protocollo per il digitale terrestre è sicuramente già realtà, è anche vero che non è esattamente possibile introdurre da un giorno all’altro una nuova tecnologia.

Leggi anche:  Le nuove funzionalità di Cradlepoint basate su AI potenziano il 5G per il business

Per questo sono state previste delle scadenze differenti che saranno rispettate in modo da consentire a chi abbia una tv non solo di realizzare i test, ma anche di pensare se adeguare il proprio apparecchio televisivo per poter vedere i propri canali preferiti.

Come prima cosa, l’origine del passaggio al Dvb-T2 era presente già nella Legge Finanziaria del 2018 nella quale si leggevano le disposizioni relative all’Uso Efficiente dello Spettro e della tradizione alla tecnologia 5 G.

Sulla base di queste disposizioni si è iniziato a parlare di switch off, cioè di passaggio di tecnologia, entro il 1° luglio del 2022.

Tuttavia, questo switch off è stato anticipato al periodo che andrà dal 21 al 30 giugno del 2022.

Come si può notare, quindi, il passaggio definitivo non è imminente, ma è bene informarsi fin da subito.

Le date sono così lontane perché richiedono grandi adeguamenti non tanto da parte delle famiglie, quanto dei network televisivi. Questi, infatti, dovranno iniziare al più presto a riorganizzare le proprie frequenze, facendole passare alla banda dei 700 MHz. In questo modo i diversi canali potranno essere visualizzati non solo tramite il digitale terrestre, ma anche utilizzando il “famoso” 5G.

Ma che cosa succederà dopo il 30 giugno del 2022? A seguito di tale scadenza, i dispositivi che attualmente consentono di vedere i canali tv non funzioneranno più e dovranno essere sostituiti.

La sostituzione dovrà avvenire con apparecchi che siano compatibili con il DVB T2 HEVC.

L’HEVC è un ulteriore acronimo, che significa “High Efficiency Vido Coding” ed è uno standard di compressione video. Questo, diversamente rispetto agli altri, è stato approvato il 25 gennaio del 2013.

Leggi anche:  Cradlepoint presenta il router X10 5G

La fase attuale, che durerà almeno due anni, prevedrà una specie di transizione. Durante questo periodo, infatti, gli utenti avranno la possibilità di cambiare i propri apparecchi, e i canali televisivi potranno adeguarsi alla nuova tecnologia di trasmissione.

Nuovo digitale terrestre: come effettuare il test

Prima di pensare al cambio del proprio apparecchio televisivo, e del decoder, sarà opportuno effettuare un piccolo test.

Grazie a questo sarà subito possibile capire se la tv in proprio possesso potrà funzionare ancora per diversi anni senza problemi.

Esistono due canali che si potranno consultare per effettuare il test: il primo è di Mediaset, e il secondo è stato approntato dalla Rai.

Per il primo basterà digitare il numero 200 sul proprio telecomando: nel caso in cui dovesse comparire la scritta “Test HEVC Main10” questo indicherà che il proprio televisore sarà assolutamente compatibile con la nuova tecnologia.

Successivamente, è stato attivato anche il canale 100, che consente di effettuare il medesimo test per quanto riguarda la Rai.

Nel caso in cui non dovessero comparire messaggi rassicuranti, sarà possibile ancora fare una prova: risintonizzare i propri canali, ad esempio, oppure controllare che al 100 e al 200 non siano memorizzati altri tipi di canali.

I bonus per l’acquisto della nuova tv

Siccome il passaggio al nuovo digitale terrestre è obbligatorio, sono stati approvati degli incentivi che aiuteranno le famiglie con i redditi più bassi a dotarsi di un nuovo apparecchio.

In particolare, sarà possibile ottenere un bonus per l’acquisto di una nuova tv nel caso in cui questa venga comprata entro il 2021.

Inoltre, per ricevere l’incentivo bisognerà dimostrare di rientrare nelle fasce di reddito, in particolare in quella Isee I (10.632,94 euro) oppure in quella Isee II (21.265,87 euro).

Leggi anche:  Città intelligenti e sostenibili

Questo incentivo, che è riservato a chi risieda stabilmente sul territorio italiano, è molto importante, soprattutto perché si stima che gli apparecchi che dovranno essere sostituiti saranno circa 16 milioni.

Esiste anche un “test empirico” molto semplice per capire se il proprio apparecchio televisivo sia compatibile con il nuovo digitale terrestre.

Infatti, saranno compatibili tutti i televisori che siano stati acquistati a partire dal 2017, in quanto già in questi casi era previsto l’adeguamento al DVB-T2.

Per gli apparecchi precedenti, invece, si può escludere di fatto la compatibilità.

Infine, proprio allo scopo di tutelare i cittadini, che spesso hanno nella televisione anche un mezzo di informazione molto importante ed insostituibile, è stato previsto l’obbligo per i negozianti di vendere solo televisori che abbiano già il decoder integrato.

Questo non solo renderà più semplici le operazioni di cambio, ma assicurerà ai cittadini la possibilità di spendere di meno, visto l’acquisto di un solo dispositivo.