Miglioramento continuo: come lavoro di squadra e collaborazione contribuiscono a far sentire coinvolti i dipendenti

Da una ricerca emerge che solo il 16% dei dipendenti si sente “pienamente coinvolto” nel proprio lavoro, mentre il restante 84% – una percentuale enorme – semplicemente “va al lavoro”. Eppure sia i dipendenti sia le aziende traggono beneficio da un maggiore coinvolgimento, quindi come intervenire per cambiare la situazione?

A cura di Stephane Minana, Head of Unified Collaboration and Communication (UCC) per l’Europa di Orange Business Services

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Cosa significa per un dipendente sentirsi “pienamente coinvolto”? In poche parole, amare il proprio lavoro e sentirsi legato all’azienda. Sapere cosa succede nella società, conoscere il brand e come viene percepito sul mercato; sentirsi ben integrato nell’organizzazione, essere partecipe e in grado di contribuire alla strategia aziendale.
Questi lavoratori sono proattivi e desiderano dare un contributo. Condividono idee e sforzi e sono in grado di influenzare e ispirare gli altri. Hanno anche un effetto economico fondamentale su un’azienda: solo negli Stati Uniti, i dipendenti poco motivati costano alle aziende circa 500 miliardi di dollari di perdita di produttività ogni anno.

Il potere del lavoro di squadra

Il coinvolgimento dei dipendenti aumenta notevolmente quando sono in grado di lavorare in team e collaborare regolarmente. L’ADP Research Institute ha intervistato oltre 19.000 lavoratori e ha scoperto che sentirsi parte di una squadra è un fattore determinante per l’impegno dei dipendenti: chi rispondeva positivamente aveva più del doppio delle probabilità di essere “pienamente coinvolto”.
Allo stesso modo, una ricerca di McKinsey ha scoperto che i lavoratori più coinvolti sono quelli che lavorano in gruppo: hanno il doppio delle probabilità di dichiararsi pienamente coinvolti rispetto alle persone che lavorano da sole.

Leggi anche:  Officine Maccaferri punta sull'IoT e acquisisce Nesa

Come coinvolgere i dipendenti?

Se il lavoro di squadra porta a un maggiore coinvolgimento dei lavoratori, cosa dovrebbero fare le aziende per favorirlo? Sono convinto che la collaborazione sia essenziale per il lavoro di squadra, per creare un maggiore coinvolgimento dei dipendenti e migliorare il business in generale.

Coinvolgere i dipendenti è un processo in più fasi. Gli strumenti di collaboration aiutano un’azienda a essere meglio organizzata: se un team ha un compito specifico da svolgere in gruppo, può semplicemente lavorarci insieme. Non importa quale sia il task – scrivere un progetto o creare una presentazione – gli strumenti di comunicazione e collaborazione unificati (UC&C) rendono più veloce eseguirlo. Questo è il livello base: fase uno.

La fase due consiste nell’utilizzare gli strumenti UC&C per creare relazioni all’interno dei team di progetto. Collaborare e dirigere il lavoro di squadra offre ai lavoratori la possibilità di acquisire ulteriori competenze e apprendere dalle persone del proprio team. Dalla crescita personale deriva anche crescita per il gruppo.

Fase tre: imparando dagli altri, condividendo con i colleghi, i dipendenti diventano più soddisfatti del proprio lavoro.

Esiste un chiaro legame tra soddisfazione professionale e maggiore produttività: un rapporto di alcuni anni fa rilevava che una maggiore felicità sul posto di lavoro porta un aumento della produttività del 12%, mentre i lavoratori poco felici si sono dimostrati meno produttivi del 10%.

Da un sondaggio Deloitte su 3.600 lavoratori europei, emerge che i dipendenti sono del 20% più soddisfatti della cultura aziendale quando hanno accesso a strumenti di collaborazione per il lavoro in team. C’è maggiore impegno: nella stessa indagine, i lavoratori hanno dichiarato di essere del 34% più felici del proprio lavoro quando l’azienda incoraggia collaborazione e innovazione.

Leggi anche:  Elmec 3D annuncia una partnership con Sintratec per ampliare la propria offerta di stampanti 3D

Il lavoro di squadra e il coinvolgimento sono un percorso progressivo, con risultati diversi a seconda dei livelli di maturità. La collaborazione di base evolve in collaborazione avanzata e proattiva tra dipendenti che condividono idee, innovano e si impegnano a fondo nel loro lavoro. Ne beneficiano loro in primis, e anche l’azienda.

Cosa invece bisognerebbe evitare?

Inutile distribuire strumenti di collaboration senza avere un piano. Consegnare strumenti di UC&C ai lavoratori e aspettarsi che si impegnino di più non funzionerà. Chi punta ad accrescere la collaborazione e il lavoro di squadra in azienda al fine di raccogliere i benefici di dipendenti più coinvolti, deve tenere presente che sono ormai finiti i tempi in cui la tecnologia, presa da sola, poteva costituire la risposta.

Per esperienza diretta sappiamo che né la tecnologia né la quantità di denaro speso sono una garanzia: l’importante è fare in modo che i dipendenti utilizzino gli strumenti di collaborazione, impostando programmi di adozione, monitorando l’esperienza dell’utente e quindi esaminando come le persone li utilizzano e quali vantaggi ne traggono.
Se si implementano strumenti di collaborazione senza una strategia di adozione e si aspetta solo che lavoro di squadra e coinvolgimento “capitino”, l’utilizzo in realtà diminuirà. Distribuire strumenti, monitorare, valutare, promuovere l’utilizzo tra i collaboratori… è un ciclo continuo, non un progetto singolo.
La tecnologia è il fattore abilitante. Deve essere abbastanza flessibile da consentire di includere componenti aggiuntivi, se necessario, per offrire un’esperienza utente più ricca, ma è solo uno strumento. In ultimo, la cultura promossa all’interno dell’azienda è fondamentale per il successo, mentre gli strumenti UC&C sono i fattori abilitanti. Il successo di un progetto si misura dal coinvolgimento dei dipendenti, che lavorano in team per aumentare la produttività e i vantaggi aziendali.

Leggi anche:  Infostar, la friulanità al servizio dello sviluppo digitale