Più risorse per il settore education italiano. Come? Cambiando tecnologia

Dati recenti dimostrano come la tecnologia inkjet per l’ufficio può aiutare anche il settore dell’istruzione, con una riduzione dei costi, ad avere più risorse disponibili e a ridistribuirle in modo nuovo e migliore

Con i budget più che mai sotto pressione nel settore dell’istruzione, dati recenti dimostrano che un semplice passaggio dalla tecnologia di stampa laser a quella inkjet Epson potrebbe sbloccare risorse preziose.

Ogni anno, la tecnologia inkjet Epson per l’ufficio offrirebbe al settore dell’istruzione in Europa occidentale vantaggi rilevanti: un potenziale risparmio dei consumi energetici corrispondente a 54 milioni di chilowattora, un taglio dei costi pari a 6,2 milioni di euro, una riduzione delle emissioni di CO2 di 18,5 milioni di kg e, molto importante, una diminuzione dei rifiuti di stampa. Nel contesto, il risparmio di 6,2 milioni di euro equivarrebbe a finanziare ogni anno oltre 160 nuovi insegnanti della scuola primaria.

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La situazione italiana – specifica Flavio Attramini, Head of Business Sales di Epson Italia – conferma questa tendenza positiva: le cifre nel nostro paese dimostrano che si potrebbe ottenere un potenziale risparmio dei consumi energetici pari a 10,1 milioni di chilowattora, un taglio dei costi di 1,4 milioni di euro e una riduzione delle emissioni di CO2 equivalente a 3,3 milioni di Kg“.

Secondo i dati IDC, negli ultimi quattro anni le stampanti inkjet Epson per l’ufficio hanno ottenuto un aumento della quota di mercato del 56% in Europa: grazie a questa crescita, l’azienda giapponese ora possiede una quota di mercato totale del 29% in tutta l’Europa occidentale. Esiste quindi un enorme potenziale dell’uso della tecnologia inkjet con conseguenti risparmi realizzabili da aziende e organizzazioni.

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Se questo trend persiste, il risparmio annuo potenziale di CO2 viene calcolato pari a un volume assorbito da 851.000 alberi e oggi queste convincenti statistiche spingono la diffusione della tecnologia.

Phil Sargeant di IDC, società di analisi del mercato, afferma: “Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita della tecnologia inkjet per l’ufficio da parte di produttori come Epson e HP e, in misura inferiore, Canon e Brother. La penetrazione delle stampanti inkjet è in aumento di quasi il 2% all’anno e la stampa a getto d’inchiostro è diventata una tendenza dominante: oggi un dispositivo su tre venduto in un ufficio è una stampante inkjet e, se guardiamo ad alcuni mercati in Europa, la penetrazione arriva al 40%.”

La ricerca di Epson ha rilevato che chi si occupa della dotazione e delle strutture informatiche (e chi utilizza gli strumenti IT) nell’ambito del settore dell’istruzione, devono fare i conti con pesanti pressioni sui costi: per il 26% degli intervistati questo ha determinato un minor numero di viaggi extracurricolari, mentre secondo il 33% tale situazione non ha reso possibile migliorare l’ambiente di apprendimento. In particolare, un significativo 39% ha affermato che le pressioni sui costi hanno portato all’impossibilità di assumere più personale, mentre il 24% ha ammesso che hanno generato delle riduzioni nella formazione del personale stesso.

“La continua innovazione registrata nell’ultimo decennio – commenta Darren Phelps, Vice President of Business, Epson Europe – dimostra che il passaggio alla inkjet, dalla precedente tecnologia laser, ha consentito di risparmiare denaro e supportare l’ambiente, ma ha anche permesso alle organizzazioni di concentrarsi su aree e funzioni più importanti. Apportare una piccola modifica a un’attrezzatura spesso trascurata può condurre a rilevanti risultati economici. Ridurre al minimo il costo totale della stampa e il suo impatto ambientale, affrontando al contempo i benefici per l’uomo, sono tutti vantaggi offerti dalla nostra tecnologia di stampa Heat-Free, senza calore. Nell’istruzione le nostre innovazioni vengono utilizzate per ridurre l’impatto ambientale, migliorare le esperienze degli alunni e consentire modi di lavorare nuovi e più intelligenti, possibile grazie a una ridistribuzione del budget”.

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