AstraZeneca, l’inkjet vince lo scetticismo

AstraZeneca, l’inkjet vince lo scetticismo

AstraZeneca stampa 1,5 milioni di pagine: con le inkjet Epson ha ridotto i consumi, aumentato la velocità e ottenuto nuovi spazi di lavoro

L’ecosostenibilità ambientale è un aspetto sempre più importante per le aziende, che cominciano a essere valutate anche per la capacità di ridurre la loro impronta ecologica, fattore che incide sulla brand reputation. Per la grande multinazionale farmaceutica AstraZeneca questo è un aspetto molto importante. Così, quando si è trattato di rinnovare il parco stampanti della filiale italiana, composto da 27 unità laser, l’obiettivo era ambizioso: ridurre l’impatto ambientale e i consumi, mantenendo però la qualità dei documenti, la stabilità dell’infrastruttura e aumentando la velocità. Fabio Frezza, business service & security manager di AstraZeneca Italia, riferisce: «In un’azienda grande come la nostra, abbiamo sempre avuto la necessità di stampare una elevata quantità di documenti e, come la maggior parte delle multinazionali, avevamo un’infrastruttura basata al 100% su macchine laser. Quando abbiamo deciso di rinnovare il parco stampanti, abbiamo coinvolto i maggiori produttori, chiedendo soluzioni per risolvere l’equazione».

LO SCETTICISMO VERSO L’INKJET

Il capitolato proposto ai fornitori, oltre all’efficienza dei costi e al costo per pagina, conteneva anche aspetti legati alla facilità d’uso, all’impatto ambientale e al consumo energetico. Grande è stata la sorpresa nel ricevere, in mezzo a preventivi basati su tecnologia laser, la proposta Epson composta esclusivamente da unità a getto di inchiostro. «Lo scetticismo verso l’inkjet – spiega Frezza – era dovuto al ricordo dei prodotti di molti anni fa. I nostri dubbi sono stati spazzati via dopo le varie prove e misurazioni sull’efficienza, sul consumo energetico e sull’impatto ambientale delle stampanti Epson. I vantaggi emersi erano così evidenti e di gran lunga superiori rispetto al laser da non lasciarci alternative». La tecnologia inkjet Heat-Free di Epson è alla base della superiorità evidenziata nei test, basata sull’effetto piezoelettrico, non genera calore in nessun momento del funzionamento e si distingue, rispetto alle soluzioni laser, per la sostenibilità che assicura alle aziende dal punto di vista sia ambientale sia economico. Alcuni mesi dopo l’introduzione del nuovo parco stampanti, il bilancio conferma che la tecnologia a getto d’inchiostro ha portato un miglioramento nella gestione dei processi di stampa, consentendo all’azienda di ridurre i rifiuti prodotti, il consumo elettrico e gli interventi da parte dei dipendenti, che non hanno trovato difficoltà a utilizzare i nuovi sistemi.

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QUALITÀ DI STAMPA SUPERIORE

«Questi non sono però i soli vantaggi – spiega Frezza – perché abbiamo immediatamente riscontrato una miglior qualità di stampa, ma soprattutto una velocità media più che doppia in confronto a quella fornita dalla precedente infrastruttura. Oltre che dimezzare il tempo di attesa, le WorkForce Epson ci hanno anche permesso di rivedere i flussi di lavoro, razionalizzando il numero dei dispositivi di classe Enterprise collocati in azienda». Grazie a Epson, per stampare oltre 1,5 milioni di copie all’anno (di cui poco più di 1 milione in bianco e nero), AstraZeneca ha potuto sostituire le 27 laser con solo 18 WorkForce: 11 WF-M5690DWF monocromatiche e 7 Enterprise WF-C20590D4TWF a colori, che, in alcuni modelli, hanno una velocità addirittura 4 volte superiore alle precedenti laser. Questo approccio ha permesso all’azienda non solo di risparmiare sui costi energetici, ma anche di recuperare nuovi spazi fisici che sono stati destinati a sale meeting e phone booth. Un aspetto che inizialmente non era stato preso in considerazione, ma che strada facendo ha dato ulteriore valore alla soluzione scelta. Grazie a YSoft SafeQ, il sistema di gestione remota che monitora i consumi e il processo di stampa, la direzione sistemi informativi può valutare in tempo reale e da remoto tutti i volumi dei documenti prodotti e intervenire tempestivamente per risolvere eventuali problemi e disagi, eliminando in pratica i fermi macchina. La riduzione negli sprechi e nei consumi, insieme all’aumento della consapevolezza nei dipendenti sono altri positivi risultati ottenuti.

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