Come costruire un’infrastruttura di smartworking che funzioni bene

Un italiano su tre usa il dispositivo privato per accedere ai dati aziendali

In un momento in cui milioni di persone sono chiamate a lavorare da casa, le aziende stanno potenziando le loro infrastrutture per supportare i nuovi utenti e soddisfare le aspettative in termini di prestazioni

A cura di Laurence James – Products, Alliances and Solutions Manager di NetApp in area EMEA

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Quest’anno si festeggia il 42° anniversario della grande serie di Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti, che in copertina recitava coraggiosamente “NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO”. Un buon consiglio dal momento che tutti insieme ci stiamo evolvendo rapidamente per riuscire a continuare a lavorare efficacemente in questo momento di incertezza.

A soli 3 mesi dall’inizio del 2020 ogni azienda, scuola ed ente statale – per non parlare delle persone, delle famiglie e di ogni genere di comunità – sta subendo un radicale cambiamento di priorità. Una delle priorità assoluta per molti di noi è la trasformazione delle nostre case in uffici e scuole. Stiamo lottando per imparare a utilizzare nuove piattaforme, a creare nuove routine e a cercare di mantenere una parvenza di normalità.

La tecnologia è alla base di questa nuova normalità: siamo soggetti ai suoi soliti limiti e stuzzicati dal suo potenziale. Affidabilità, prestazioni, sicurezza e disponibilità di dati e applicazioni sono gli aspetti fondamentali. Con decine di milioni di nuovi lavoratori e studenti da casa in tutto il mondo, le aziende stanno potenziando le loro infrastrutture per supportare i nuovi utenti e soddisfare le aspettative in termini di prestazioni.

Secondo Gartner, “il 54% degli HR leader all’interno del nostro sondaggio a campione ha indicato che una tecnologia e/o un’infrastruttura inadeguata per lo smartworking rappresenta il maggiore ostacolo per un lavoro da remoto efficiente”.

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È qui che i vendor IT come NetApp possono essere d’aiuto. Comprendiamo i requisiti delle infrastrutture di lavoro da remoto con applicazioni di end-user computing (EUC) e virtual desktop infrastructure (VDI) e pronti ad aiutarvi.

  • Devo mettermi in moto velocemente. Con le applicazioni EUC e VDI basate sul cloud, come Windows Virtual Desktop e Citrix, è possibile supportare migliaia di utenti con pochi clic. Azure NetApp Files and Cloud Volumes Service ti aiuta a gestire le risorse di storage condivise su diversi fornitori di cloud e in diverse aree geografiche, in modo da poter affrontare le sfide del cloud. Queste sfide includono la migrazione dei desktop persistenti e dei dati dalla sede dell’azienda alle directory di casa, il supporto agli utenti in roaming in diverse aree, il vendor lock-in e i requisiti del VDI ibrido.
  • Ho bisogno di fornire un supporto affidabile per migliaia di utenti. NetApp e Cisco hanno collaborato per fornire FlexPod VDI, una soluzione on-premises che include tutti i componenti hardware necessari per supportare i desktop virtuali e gli ambienti di apprendimento. FlexPod VDI è una piattaforma semplice e sicura utilizzata da molte grandi organizzazioni per supportare i lavoratori da remoto. Si può iniziare con una soluzione che supporti 500 utenti simultanei e poi scalare fino a supportare l’intera organizzazione.
  • Ho bisogno di supportare un ambiente complesso e applicazioni avanzate.  Se vi trovate di fronte a una gamma dinamica e diversificata di tipologie di utenti (con compiti diversi tra loro), applicazioni 3D come CAD o quelle di imaging medico, o ancora carichi di lavoro imprevedibili con enormi picchi di attività, NetApp HCI fornisce risorse VDI scalabili con capacità di elaborazione (GPU e CPU) e opzioni di storage flessibili e QoS dinamico per ambienti multi-app.
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Anche se può sembrare tanto a cui dover pensare, non fatevi prendere dal panico. Durante questa crisi, abbiamo già visto clienti creare in meno di 24 ore ambienti in grado di supportare migliaia di lavoratori.

Per scoprire altre strategie in grado di garantire la continuità del business durante questa crisi, visitate il sito web di NetApp e la sezione dedicata alla Business Continuity.

Se siete invece alla ricerca della risposta ultima al grande interrogativo della vita, dell’universo e di tutte le cose, ricordate la risposta del Super Computer Deep Thought di Douglas Adams: 42.