“Immuni”, il contact tracing al tempo del Coronavirus

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Chi scaricherà «Immuni», l’app per il contact tracing in contrasto del Coronavirus scelta da Bruxelles e attualmente al vaglio del gruppo italiano capitanato da Vittorio Colao, avrà accesso a due sezioni: un diario clinico per tenere nota dello stato di salute e il tracciamento dei contatti, basato sulla tecnologia Bluetooth. Da un lato dunque l’eventuale evoluzione dei sintomi del Coronavirus, senza che alcun dato lasci il dispositivo, dall’altro l’opportunità di riconoscere e salvare i codici dei dispositivi a cui l’utente è stato vicino, per tracciare possibilità di contagio.

Quando il cittadino ha la conferma di essere stato infettato, riceve dall’operatore sanitario un codice attraverso il quale scaricare su un server i dati raccolti dalla sua app, inclusa la lista anonima delle persone a cui si è avvicinato nell’ultimo periodo. Proprio quel server calcola il rischio che corre ogni contatto in base alla vicinanza e al tempo di esposizione al virus. Si genera in questo modo un elenco di persone da avvertire mediante notifica inviata sullo smartphone. E anche se non è prevista un’opzione di tracciamento tramite GPS, non è detto che non possa arrivare in un fase successiva.

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Il diario clinico di Immuni

Tornando al diario clinico, Immuni prevede una sezione contenente tutte le informazioni più rilevanti del singolo utente (sesso, età, malattie pregresse, assunzione di farmaci) da aggiornare in maniera costante con eventuali sintomi e cambiamenti sullo stato di salute. Una funzionalità molto simile a quella che attualmente è in essere nell’app AllertaLom, della Regione Lombardia.

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