Samsung lancia Exynos 880: 5G per tutti

Samsung, nel 2023 dimezzati i profitti dei semiconduttori

La compagnia ha presentato il suo nuovo SoC destinato agli smartphone di fascia media, per permettere al 5G di diventare un servizio per la massa

Samsung ha già presentato, nei mesi scorsi, due nuovi processori SoC di fascia alta, gli Exynos 980 ed Exynos 990. La volontà è però quella di ampliare il portafoglio, con l’arrivo di un terzo cavallo alla scuderia: l’Exynos 880. Il chipset condivide moltissimo con Exynos 980, dal layout della CPU (2x Cortex-A77 e 6x Cortex-A55) e GPU Mali-G76 MP5 al design da 8nm e NPU integrata, per l’apprendimento automatico. Quindi cosa distingue Exynos 880 dal precedente top do gamma? Innanzitutto, i core Cortex-A77 hanno una velocità di clock inferiore (2 Ghz contro 2.2 Ghz), che dovrebbe dare un leggero vantaggio in termini di prestazioni della CPU al vecchio SoC e inoltre, il nuovo processore supporta display a 2.520 x 1.080 pixel mentre Exynos 980 arriva fino a 3.360 x 1.440 pixel.

Exynos 880: il 5G come standard per tutti

Limitato anche il supporto al Wi-Fi, qui di quinta generazione (980 arrivava al WI-FI 6) e, soprattutto, Exynos 880 offre un massimo di 64 MP di supporto per fotocamera singola (e 20 MP + 20 MP doppia), mentre Exynos 980 è in grado di gestire sensori per fotocamera da 108 MP, come si vede sul Galaxy S20 Ultra e su Xiaomi Mi Note 10. Come risultato, i consumatori alla ricerca di telecamere con la risoluzione più alta probabilmente non compreranno un dispositivo che monta il neonato 880.

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Detto ciò, il nuovo processore di Samsung supera la registrazione video 4K/30fps rispetto al 4K/120fps sul chipset più vecchio ma il particolare più interessante è che conserva ancora il modulo per il 5G. Tant’è vero che il primo smartphone con a bordo il SoC della coreana è il Vivo Y70s 5G da 280 dollari, lanciato ieri in Cina, e dal cartellino davvero concorrenziale. Quindi aspettiamoci pure dispositivi alimentati da questo processore in Occidente in tempi alquanto brevi, sicuramente entro la fine del 2020 anche perché prima, difficilmente il 5G diverrà una connessione utile alla gran parte della popolazione europea.

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