Epson, come cambia il mondo del printing con l’home office

Epson, come cambia il mondo del printing con l’home office

Riccardo Scalambra, corporate sales manager di Epson Italia, racconta le soluzioni adottate dall’azienda per rispondere alle nuove esigenze del mercato

Un tema di cui non si è discusso nell’ambito di come la pandemia ha cambiato il modo di lavorare di tante aziende, è quello del printing. Compagnie che hanno riorganizzato le loro infrastrutture, puntando all’efficienza e abbassando i costi di gestione con l’adozione di stampanti performanti, si sono ritrovate con gli impiegati sparsi sul territorio, che usano stampanti casalinghe con consumi decisamente più elevati e sicuramente privi di ottimizzazione sul lungo periodo. Come risponde un big del settore, quale è Epson, a un simile contesto? Lo abbiamo chiesto a Riccardo Scalambra, corporate sales manager di Epson Italia.

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«Nel momento in cui abbiamo capito che i nostri clienti avrebbero dovuto affrontare un nuovo modo di lavorare, ci siamo messi all’opera per studiare insieme le migliori misure per fronteggiare questa sorta di rivoluzione» ci spiega. «Al fianco dei partner, rivenditori, system integrator, clienti finali, è stato analizzato il trend di cambiamento che ha modificato le dinamiche professionali, trasformando il tradizionale ambiente di office in uno di home office. Visto che la fase attuale difficilmente terminerà nel giro di poco, è evidente che individuare modelli utili può rappresentare una via perseguibile anche in futuro».

Nell’ottica di Epson, è emerso che nel passaggio al lavoro in remoto ci sono due tipi di investimenti da fare. Il primo riguarda la formazione del personale, necessaria a trasmettere quelle conoscenze di base, per mantenere alti livelli di produttività lavorativa, che non è detto avessero all’interno di un ufficio. Poi, puntare con convinzione sulla tecnologia, come fattore abilitante di una continuità del business che vada oltre lo stato di incertezza dovuto al Covid-19. «Ed è proprio qui che come Epson abbiamo cercato di capire come semplificare il nuovo flusso che le compagnie si sono trovate dinanzi».

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Se nel tempo, il concetto di printing in ufficio si è basato soprattutto sull’as-a-service, con ad esempio i benefici della stampa centralizzata, oggi questo non è più possibile o lo è, con il ritorno del personale a scaglioni, solo in parte e con un ripensamento intelligente della riduzione del TCO.  Ma si può davvero coniugare tutto ciò in casa? La risposta di Epson per le aziende si chiama WorkForce Pro RIPS, una famiglia di stampanti A4 e A3 con un sistema di gestione del consumabile tramite sacche di inchiostro, con capacità sino a oltre 80mila pagine.

«L’alternativa pensata per il dipendente a casa ha con costi di gestione pari a quelli delle macchine da ufficio ed è rappresentata dalla gamma Epson EcoTank, costituita da multifunzione privi delle cartucce tradizionali, ma con serbatoi che si ricaricano attraverso flaconi ricaricabili, un vantaggio anche dal punto di vista dell’impatto ambientale» sottolinea Scalambra.

A questo punto, l’unico dubbio è come offrire un servizio di assistenza che, di norma, in ufficio viene concentrato dalla presenza di pochi elementi per spazi condivisi mentre, nelle case, vede una dislocazione più ampia sul territorio. «Il sentiero da seguire è quello della flessibilità. Già diverse aziende stanno chiedendo di ottenere un’assistenza che comprenda interventi su un bene promiscuo, come quello di una EcoTank in ambito domestico, secondo regole stabilite da ognuna». All’orizzonte ci sono dunque modelli di business versatili, adatti a rispondere a bisogni in divenire, che vedono il piano del lavoro in ufficio integrarsi, mischiandosi, con quello della casa.

«Come fornitore sappiamo di poterci ritrovare davanti a una serie di situazioni differenti, così come tante sono oggi le esigenze dei clienti che serviamo. Dare seguito a tale eterogeneità sarà fondamentale e primario, concentrandosi su una proposta “tailor made”, in partnership con il canale e la rete del territorio, capaci di esprimere al massimo il valore della tecnologia di cui Epson si fa portatrice».

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