Capgemini, in arrivo i primi servizi Edge e 5G

Capgemini, i tre pilastri della competitività

Già disponibile la nuova gamma di servizi per l’Intelligent Industry. Rinnovato l’impegno nel campo della formazione dei giovani talenti per lo sviluppo del 5G e per abbattere il divario di competenze

Capgemini, player globale nei servizi di engineering e consulenza nel campo della digital transformation, punta al mercato italiano con una nuova offerta di servizi basati su 5G ed Edge, all’interno di un più ampio portfolio di servizi per l’Intelligent Industry. «Il 5G – spiega Andrea Falleni, amministratore delegato di Capgemini Italia – è una vera e propria rivoluzione per le imprese di ogni dimensione. Non solo perché supporta nuovi servizi, ma anche perché è in grado di potenziare capabilities già presenti». Il 5G promette di accelerare la digital transformation in diversi settori industriali rispondendo al bisogno di connettere dispositivi, raccogliere e utilizzare dati che permettano alle aziende di sfruttare appieno le nuove tecnologie digitali. Necessità rese ancora più urgenti dalla pandemia.

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EDGE E 5G PER L’INTELLIGENT INDUSTRY

«Le preferenze dei consumatori – spiega Falleni – cambiano molto rapidamente. Il 5G indirizzerà questa evoluzione rendendo l’esperienza del cliente, a prescindere dal settore, sempre più immersiva e fluida». Il 5G inoltre promette di potenziare la capacità delle organizzazioni di essere più competitive migliorando i servizi esistenti e creandone di nuovi. «In questo processo, il ruolo di Capgemini è di affiancare le società per verticalizzare la tecnologia su vari ambiti industriali, aiutandole a identificare gli elementi più utili per accelerare sulla competitività e supportandole a pianificare e monetizzare gli investimenti necessari per realizzare una trasformazione nell’ecosistema in costruzione del 5G». Dopo l’acquisizione di Altran – spiega Falleni – Capgemini ha dimostrato che esistono casi d’uso 5G distribuibili su larga scala. «Forti di questa consapevolezza abbiamo presentato la prima serie di servizi che consentirà a fornitori di servizi di comunicazione e apparecchiature di rete, e imprese di tutti i settori industriali di implementare le tecnologie Edge e 5G, abilitando l’innovazione e l’efficienza del business grazie a prodotti, asset e processi».

FOCUS SU FORMAZIONE E RICERCA

Sensibile ai temi della formazione e della ricerca, Capgemini ha promosso l’iniziativa 5G Academy, programma di alta formazione in ambito 5G, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Grazie alla collaborazione tra studenti e partner industriali come TIM e PTC, Capgemini ha coordinato una serie di progetti dall’elevato potenziale applicativo. «L’obiettivo del progetto NeuraLibrespiega Falleni – è di migliorare la qualità della vita dei malati di Parkinson e al contempo abbattere i costi delle dispendiose terapie sia per i pazienti che per il sistema sanitario». Più spostato sul rinnovamento dell’esperienza dei visitatori di siti culturali e musei il focus di ARound. «Un progetto – continua Falleni – incentrato sulla possibilità di svolgere visite museali tramite l’utilizzo di smart glasses connessi via 5G e di soluzioni edge computing volte alla creazione di un vero e proprio ecosistema nel quale sviluppare una grande varietà di use case: remote learning, tour virtuali, monitoraggio da remoto, oltre a soluzioni di smart security & surveillance, smart energy ed end-to-end data analytics».

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Il successo dell’iniziativa ha convinto Capgemini a pianificare una nuova edizione dell’Academy. «Abbiamo formato figure professionali in possesso delle competenze necessarie per guidare in modo strategico le aziende, sfruttando appieno le opportunità offerte dalla tecnologia 5G» – spiega Falleni. Un approccio che si colloca all’interno di una strategia più ampia, rafforzato dalla partnership con l’Osservatorio 5G del Politecnico di Milano, punto di riferimento nello sviluppo di progetti e servizi basati sulla rete 5G in Italia. «Il nostro obiettivo – conclude Falleni – è di supportare il Paese per superare l’attuale divario di competenze tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, favorendo la formazione dei talenti».