Tacchificio Monti sceglie Ricoh per migliorare la Collaboration

Tacchificio Monti sceglie Ricoh per migliorare la Collaboration

Lo scorso anno Tacchificio Monti ha scelto le lavagne interattive Ricoh per migliorare la collaborazione con gli stilisti che lavorano per i suoi clienti. Quest’anno, quando a seguito dell’emergenza Covid-19 il lavoro da remoto è diventato la nuova normalità, l’azienda era già pronta per cogliere la nuova sfida

Da oltre 50 anni Tacchificio Monti realizza e produce componenti per calzature femminili di lusso coniugando creatività, tradizione e cura artigianale con le potenzialità di un’azienda industriale. Questo modo di operare ha consentito all’impresa di conquistare una posizione di leadership sul mercato annoverando tra i propri clienti le più importanti maison di moda nazionali e internazionali. Tacchificio Monti può contare su quattro sedi, la principale situata a Marzabotto (BO).

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Le tecnologie come motore di innovazione

“In Tacchificio Monti – spiega Daniele Belloni del reparto IT – il ruolo delle tecnologie è fondamentale in quanto ci consentono di offrire innovazione e valore aggiunto ai nostri clienti, migliorando così la nostra competitività sul mercato. Puntiamo molto sul potenziamento dell’infrastruttura IT e sull’Industria 4.0 per migliorare il time-to-market e la qualità dei prodotti, aspetti fondamentali nel mondo della moda”.

La comunicazione è in tempo reale

Sempre in un’ottica di maggiore efficienza, lo scorso anno Tacchificio Monti ha deciso di introdurre le lavagne interattive Ricoh riuscendo così a ottimizzare la comunicazione tra il proprio reparto di progettazione e gli stilisti che lavorano presso i suoi clienti. Prima dell’introduzione di queste soluzioni, gli stilisti dovevano necessariamente recarsi presso le modellerie di Tacchificio Monti per poter lavorare sui prototipi dei componenti. Ora, invece, possono interagire con i progettisti dell’azienda bolognese anche da remoto. Gli stilisti, infatti, visualizzano sul proprio pc lo schermo della lavagna con il progetto e possono suggerire modifiche e interventi in modo semplice e rapido, come se si trovassero fianco a fianco con i progettisti. Per una comunicazione ancora più efficace, le lavagne possono essere utilizzare con un sistema di videoconferenza.

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Nuovi modi di lavorare per fronteggiare le emergenze

Daniele Belloni commenta: “L’implementazione di questi sistemi per la collaborazione a distanza è avvenuta lo scorso anno partendo da un’idea di Federico Morini, ICT manager di Tacchificio Monti. Possiamo dire che è stata davvero una scelta vincente: quando è scoppiata l’emergenza Covid-19, noi eravamo già pronti con modalità operative che ci hanno consentito di proseguire il nostro business e che ora sono diventate parte integrante della nuova normalità. Progetti di questo tipo non possono essere improvvisati, sarebbe stato impensabile iniziare dall’oggi al domani. Occorre testare le soluzioni e capire come integrarle nei processi; se fossimo stati costretti ad avviare il progetto durante l’emergenza avremmo incontrato senza dubbio difficoltà”.

Un progetto sartoriale

“Le tecnologie Ricoh – sottolinea Daniele Belloni – non sono un punto di arrivo, ma rappresentano una piattaforma su cui costruire un’innovazione su misura e in continuo divenire. Le lavagne interattive non sono qualcosa di a sé stante, ma si integrano con le nostre applicazioni e il nostro modo di lavorare. Il reparto IT ha lavorato per diversi mesi per comprendere tutte le potenzialità di queste soluzioni. Non bisogna mai porsi limiti, ma sperimentare le tecnologie a 360° affinché riescano a supportare al meglio il business. Solo per fare un esempio: abbiamo sviluppato un plug-in grazie al quale le soluzioni Ricoh si interfacciano direttamente con il nostro software di progettazione per cui possiamo utilizzarlo direttamente sulle lavagne e interagire con gli stilisti in modo rapido. Ricoh è per noi un partner con cui ci confrontiamo costantemente per trovare nuove soluzioni che migliorano le nostre attività quotidiane e che ci consentano di rimanere operativi anche in situazioni inattese come quella che stiamo vivendo”.

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