Telsy sceglie le soluzioni Forcepoint per proteggere le IC del Paese

Telsy sceglie le soluzioni Forcepoint per proteggere le IC del Paese

Al centro della partnership le tecnologie SASE basate sulla convergenza nel cloud di network e sicurezza

In questi mesi di convivenza forzata con l’emergenza sanitaria le aziende si sono viste costrette, per sopravvivere, ad accelerare i processi di digitalizzazione migrando in massa, preparate o meno che fossero, al cloud. Uno scenario in cui il tema della sicurezza, relegato in secondo piano da necessità più urgenti, tornerà presto al centro dell’attenzione delle aziende. Nel mare magnum delle soluzioni di sicurezza a difesa dei dispositivi di accesso alla nuvola, e dunque a molti degli applicativi che costituiscono il day-by-day aziendale, dalla posta elettronica, alla suite Office, dal gestionale allo storage, una nuova generazione di soluzioni sviluppate incorporando le direttive del framework SASE (Secure Access Service Edge), rappresentano la punta avanzata dell’offerta di mercato. Soluzioni sulle quali Forcepoint e Telsy, società specializzata nello sviluppo di soluzioni per la protezione dei dati e nella erogazione di servizi di cybersecurity, hanno deciso di scommettere.

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«Telsy è una società con più di 50 anni d’esperienza e una mission che è quella di difendere il perimetro cyber nazionale» afferma Fabrizio Vacca, Chief Innovation Officer Telsy. «Negli ultimi tre anni ci siamo aperti alle partnership, la più importante delle quali è con Forcepoint. Tesa a incrementare la sicurezza delle nostre istituzioni». Messe a dura prova dalla pandemia che ha colpito tutte le aziende. Con ripercussioni a lungo termine sulla loro gestione. «Se otto mesi fa avessi chiesto al mio CEO se Telsy era pronta per lo smartworking per la sicurezza nazionale mi avrebbe risposto: “Assolutamente no”» osserva Vacca. «Oggi possiamo dire che il Covid-19 ha accelerato questa transizione, almeno per noi». L’adattamento consentirà di superare la crisi. Ma non sarà indolore. Qualcuno resterà indietro e verrà estromesso dal mercato. «Sappiamo che per alcuni la transizione forzata al cloud è vista come qualcosa di negativo» rileva Vacca. «Ma noi vogliamo cogliere questa opportunità. Sappiamo che non si tornerà indietro. Dal punto di vista della cybersecurity il perimetro si è ampliato enormemente. I rischi che ci troviamo di fronte sono molteplici e di notevole entità e difficoltà. Sappiamo di dover lavorare insieme per affrontare questa sfida. E cogliere le nuove opportunità».

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Soluzioni nuove per priorità cambiate

Alimentate dalle nuove priorità che le imprese nel passaggio al cloud e alla trasformazione digitale dovranno fissare per accelerare la transizione «Telsy ha la rara fortuna di operare su due fronti» rileva Vacca. «Da un lato siamo l’azienda principale per la sicurezza del paese e dall’altro facciamo parte di Tim, il principale gruppo di tlc italiano. Godiamo dunque di una prospettiva privilegiata del mercato e dello scenario nazionale. Crediamo che la cosa più importante sia di dare alle persone la possibilità di lavorare e di accedere ai propri dati ovunque si trovino. Mettere in sicurezza un perimetro che non ha più confini fisici. Perché ora lavoriamo da remoto con il nostro team dal salotto di casa. Uno scenario che nessuno di noi aveva preso inconsiderazione. La sfida sarà quella di trovare una nuova normalità».

In questo quadro anche le soluzioni di sicurezza dovranno adattarsi. Acquisendo una visibilità diversa agli occhi dei clienti. «Non eravamo preparati alla pandemia ma eravamo preparati a soluzioni incentrate sulle persone e non sul perimetro tradizionale, fisicamente inteso» osserva Myrna Soto, Chief Strategy and Trust Officer Forcepoint.  «Oggi che i confini sono difficili da definire è arduo far comprendere alle aziende che le soluzioni di sicurezza proteggeranno i loro asset o, come nel caso di Telsy, gli asset critici nazionali. Incrementare la visibilità delle misure di sicurezza è un punto chiave. Che ci consentirà di gestire i rischi in questa nuova normalità». Tendenza questa assecondata dagli sviluppi di prodotto Forcepoint, sempre di più allineati alle direttive del framework SASE e che incorporano i quattro pilastri funzionali codificati del modello: approccio “Cloud First”; quality assurance nell’erogazione delle applicazioni ai bacini di utenza; sicurezza integrata e ritorno dell’investimento.

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