Secondo uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le politiche antifumo adottate dai governi riusciranno, entro il 2050, a prevenire 7,4 milioni di morti e a diminuire il numero di fumatori di 15 unità

La ricerca appena effettuata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sugli effetti delle politiche antifumo è una delle prime, da quando nel 2005 è stata istituita la Convenzione quadro di questa istituzione sul controllo del tabacco.

I risultati dello studio sono più che soddisfacenti. Infatti, quello che trapela è che entro il 2050 le misure preventive adottate circa il consumo di tabacco riusciranno a salvare ben 7,4 milioni di vite. L’Oms ha valutato gli interventi svolti in 41 Paesi del mondo tra il 2004 e il 2010.

Il potere della tassa sul tabacco

Il successo di tali provvedimenti sembra legato ad una misura in particolare: il rincaro delle tasse sulle sigarette. Secondo le valutazioni degli studiosi l’aumento dei prezzi è in grado di abbassare il numero di decessi di quasi 3,5 milioni. A seguire, si sono aggiudicate la nomina di soluzioni efficaci, le leggi che impongono il divieto di fumare nei luoghi pubblici e i messaggi stampati sopra i pacchetti. A questo proposito va ricordato che molti Stati hanno deciso di applicare alcune di queste politiche anche per le sigarette elettroniche, tra cui la tassazione e il divieto di fumo nei luoghi pubblici, che però è ancora in fase di lavorazione.

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David Lewy, autore principale del rapporto e docente di Oncologia al Georgetown Lombardi comprehensive cancer center di Washington, esprime così la propria soddisfazione per queste previsioni positive: “E’ una scoperta spettacolare che mediante l’attuazione di queste semplici politiche di controllo del tabacco, i governi possano salvare così tante vite”.

Si può fare meglio

Ma, come in tutte le cose, si può fare sempre meglio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiunto che la messa in atto di una prevenzione più ampia porterebbe ad una significativa diminuzione dei costi dell’assistenza sanitaria e, oltre a questo, alla riduzione dei rischi di complicazioni in gravidanza.