Il Wellcom Center ritiene che nei prossimi 20 anni c’è il rischio di una nuova pandemia di AIDS a causa di alcuni ceppi di HIV immuni alle cure

Fra 20 anni i progressi fatti nella lotta all’AIDS potrebbero essere vanificati. Il direttore dell’istituto di ricerca Wellcome Trust, Jeremy Farrar, è convinto che nelle prossime due decadi, i virus dell’HIV modificati saranno maggiormente resistenti alle cure. Ciò porterà a una possibile nuova pandemia della malattia.

“Una nuova pandemia con lo spettro dell’HIV resistente ai farmaci è una possibilità reale – ha affermato il ricercatore -. Potrà avere un enorme impatto nei prossimi vent’anni, se i farmaci, che finora hanno consentito notevoli miglioramenti nell’aspettativa di vita dei pazienti, diventeranno meno efficaci. E’ inevitabile che la resistenza all’HIV aumenti, perché si tratta di un virus che può mutare facilmente”.

AIDS: “Serve una governance globale per coordinare le ricerche”

Già da tempo i ricercatori hanno lanciato l’allarme per quanto riguarda la maggiore resistenza agli antibiotici da parte di alcuni batteri che si ritenevano ormai praticamente innocui. La stessa cosa potrebbe succedere al virus dell’HIV, che potrebbe essere sconfitto grazie ad una sostanza estratta da una particolare specie di geranio.

Il Wellcom Center e l’Università di Ediburgo hanno quindi sollecitato i governi mondiali a creare una organizzazione globale, simile alla Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) per i cambiamenti climatici, con l’obiettivo di “coordinare a livello mondiale la risposta alla minaccia di batteri super resistenti agli antibiotici e infezioni virali, come HIV e malaria, che iniziano a mostrare segni di resistenza”.

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