Al MWC 2014: convergenza vo’ cercando

ericsson mobile world congress

Si apre lunedì un appuntamento con il mondo delle comunicazioni mobili: dagli smartphone alle infrastrutture è il momento di un salto di qualità: più servizi e meno costi

I tempi sono cambiati. Se a gennaio si consuma al CES di Las Vegas il maggior evento all’insegna della convergenza consumer e del teatro Usa, a febbraio a Barcellona (si incomincia lunedì 24) è il turno del più autorevole evento europeo, il Mobile World Congress che, se non per numero di visitatori (è riservato ad un pubblico fortemente professionale) ha comunque spodestato il vecchio CeBIT per capacità di catalizzazione d’interessi. Anche qui, del resto, si parla di convergenza: questa volta quella delle reti e tra un avvenimento e l’altro, del resto, ovvero in qualche settimana, è successo quanto basta per capire che l ìe cose stanno davvero cambiando. Lo dicono novità come la fusione Comcast – Time Warner Cable e quella attesa tra Facebook e WhatsApp. Se la prima segna uno “shift” sulle reti fisse, la seconda celebra la svolta “social” sulle reti mobili.

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Il Mobile World Congress quest’anno riflette un mercato probabilmente più critico, meno portato a celebrare i fasti dell’ipervelocità delle reti, o della multimedialità, e a ragionare su temi strettamente legati come consolidamento, standard, virtualizzazione.

Incominciamo con la faccia più visibile della luna: quella degli smartphone e tablet. Le attese qui corrono dagli effetti della fusione Microsoft / Nokia Device, a quella Motorola / Lenovo, dallo sposalizio tra reti mobili e reti sociali, alla crescita dei tablet (un anno fa la corsa era ai modelli mini, ora arriva Samsung con i “Maxi”, ovvero i 12 pollici). Ma, sopra tutti, aleggia un quesito: ci sarà spazio per quanti sistemi operativi? BlackBerry gioca la partita finale, ma le carte sul tavolo non sono favorevoli, nemmeno con gli ultimi sviluppi. Microsoft si è comprata i cellulari di Nokia, come carta della disperazione, e tra l’altro dovrà anche decidere che cosa dei cellulari base, quelli dell’eredità Symbian. La voce più ricorrente, legata proprio al MWC, è quella della presentazione di uno smartphone con l’odiato sistema concorrente Android. Per Microsoft potrebbe essere l’accettazione di un fatto: se non puoi condurre ilo gioco, cerca almeno di seguire la musica. Ovvero: Se Apple e Google hanno la quasi totalità del mercato, perché non cercare di vendere servizi, contenuti e applicazioni nell’ambiente dominante, invece che cercare di cavare sangue da Windows Phone? Per inciso, l’idea che Nokia e Motorola – ancora dieci anni fa leader del mercato – gettino la spugna, passando la prima a Microsoft e la seconda da Google a Lenovo, dovrebbe far riflettere.

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Le novità sono attese anche sul versante infrastrutturale. Il tema caldo è quello della virtualizzazione delle reti, che a sua volta è la premessa per migrare sul cloud. In altre parole, si tratta di uscire dal modello delle reti sovrapposte e dedicate, con piattaforme specializzate e avventurarsi in un terreno che è ben noto al mondo dell’IT: quello di piattaforme sempre più standard, a volumi, in qualche misura anche “commoditizzate”. Non è del resto successo qualcosa del genere per i server? E il tradizionale centralino telefonico, non è divenuto un’applicazione residente su server per funzioni virtualizzate?

SDN E NFV LE SIGLE DEL MOMENTO

Gli acronimi sono ora quelli delle SDN, le Software Defined Network per configurare e riconfigurare rapidamente le reti grazie al software più che alle piattaforme hardware, o quelli delle NFV, la Network Function Virtualization. Anche la componente radio (la RAN) sarà oggetto di virtualizzazione, per accomodare meglio la migrazione dalle reti legacy a quelle di nuova generazione, LTE inclusa. E in prospettiva, l’approdo previsto è quello del cloud, per poter distribuire in rete la potenza elaborativa delle reti. E’ uno scenario propedeutico a quello del consolidamento delle reti da una parte e della distinzione di ruoli tra chi metterà a disposizione le rete e chi ci svilupperà sopra e servizi e le applicazioni. Il trend è ormai avviato: dalle prime “provocazioni” al Mobile World Congress 2013 si sta arrivando ad uno scenario assai più maturo, con un foltissimo gruppo di produttori e operatori già in campo per definire gli standard comuni in ambito ETSI. L’obiettivo di fondo: reti economiche, gestibili, interoperanti.