L’impatto altamente inquinante dei mozziconi di sigaretta sull’ambiente è facilmente immaginabile, ma che il livello di pericolosità fosse stato sottostimato lo afferma oggi una ricerca della San Diego University: nei mozziconi infatti sono contenute sostanze pericolose per l’ambiente e per le falde acquifere

Nonostante ciò, gli studiosi hanno stimato che su un totale di 6 mila miliardi di sigarette vendute ogni anno, ben il 75% (ovvero 4600 miliardi) viene gettato a terra, per strada o direttamente nel terreno. Quante volte nelle strade delle nostre città vediamo i marciapiedi costellati di mozziconi calpestati, senza preoccuparci delle conseguenze che un gesto spesso divenuto purtroppo automatico può avere sull’ambiente?

No ai filtri? 

Come fare per arginare un problema che si rivela di una portata decisamente superiore rispetto a quanto immaginiamo?

Il suggerimento di Thomas Novotny e Elli Slaughter della San Diego State University  è quello di vietare la presenza dei filtri di sigarette o pensare ad un sistema di “vuoto a rendere” per i mozziconi usati.

 “I prodotti di scarto del tabacco sono onnipresenti , pericolosi per l’ambiente e sono un significativo fastidio per la comunità”, ha dichiarato Novotny in un comunicato.”

Il problema dei filtri è dato dallo loro composizione, poiché non sono biodegradabili e da essi possono fuoriuscire sostanze chimiche per oltre 10 anni dopo l’immissione nell’ambiente. Ed è impressionante pensare che solo negli Stati Uniti si stima che vengano gettati via circa 49,8 milioni di chilogrammi di filtri.

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I filtri delle sigarette sono di plastica e praticamente non biodegradabili. Inoltre, da essi possono fuoriuscire sostanze chimiche fino a 10 anni dopo l’immissione nell’ambiente. Si stima che circa 49,8 milioni di chilogrammi di filtri vengono gettati via solo negli Stati Uniti ogni anno.

Secondo gli studiosi le tossine presenti nei mozziconi sono le stesse presenti nelle sigarette e nei sigari e sono in grado di contaminare l’ambiente e le fonti d’acqua. Per questo motivo individuano come possibile soluzione al problema quella di vietare i filtri di sigaretta e proporre alle aziende produttrici di tabacco di inserire dei messaggi di sensibilizzazione sui pacchetti.

Industria del tabacco nel centro del mirino

Massima allerta quindi per le aziende produttrici di tabacco: i ricercatori chiedono che siano ritenute legalmente responsabili per i costi di bonifica associati ai loro prodotti e suggeriscono l’introduzione di un sistema di resi “usati”, come nel caso del vetro e del metallo.

L’industria del tabacco potrebbe così pagare una tassa di riciclaggio anticipata o ritirare tutti i prodotti di scarto.

Ma la richiesta più radicale è senz’altro quella di abolire il filtro nelle sigarette: secondo gli studiosi sono del tutto inutili in quanto non diminuirebbero gli effetti negativi del fumo , che è una possibile causa di oltre 40 patologie, anche le più impensabili. Allora tanto vale eliminarli.