Dopo l’allerta recente sui pericoli nascosti negli imballaggi dei cibi industriali e i biberon, ora incriminata è la carta termica usata per ricevute e scontrini fiscali, ma anche per stampanti e fax: nella sua composizione è presente una pericolosa sostanza, il bisfenolo (BPA), composto chimico ad azione simile a quella degli ormoni, che risulterebbe nocivo soprattutto per l’apparato riproduttivo ed il sistema nervoso

Dopo l’allerta recente sui pericoli nascosti negli imballaggi dei cibi industriali e i biberon, ora incriminata è la carta termica usata per ricevute e scontrini fiscali, ma anche per stampanti e fax: nella sua composizione è presente una pericolosa sostanza, il bisfenolo (BPA), composto chimico ad azione simile a quella degli ormoni,  che risulterebbe nocivo soprattutto per l’apparato riproduttivo ed il sistema nervoso.

Questa è la teoria sostenuta dai ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital, il cui studio è stato pubblicato su Jama: il team di Shelley Ehrlich si è concentrato sull’esame di 24 studenti univeristari, per confrontarne il livello di Bpa nelle urine. 

I volontari hanno fornito campioni rilevati prima e dopo la manipolazione della carta termica, per un lasso di tempo continuo di due ore, consentendo agli scienziati di rilevare un netto aumento della concentrazione della sostanza tossica nei soggetti che avevano maneggiato la carta per tempi prolungati, senza l’uso dei guanti.

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Alcune professioni più a rischio

“L’esposizione al Bpa avviene principalmente attraverso l’alimentazione, ad esempio il consumo di cibi in scatola. Una fonte meno studiata di esposizione invece è la carta termica per ricevute, gestita quotidianamente da molte persone nei supermercati, ma anche ai bancomat e alle stazioni di servizio”, sottolineano i ricercatori.

Nel centro del mirino sono quindi soprattutto gli scontrini fiscali, che per esigenze professionali vengono spesso maneggiati da negozianti e cassieri di supermercati per molte ore consecutive, anche 40 o più alla settimana, con le implicazioni negative per la salute dell’organsmo messe in luce da questa ricerca.

Il bisfenolo A, oltre ad essere associato a disfunzioni delle capacità riproduttive negli adulti, è stato pericolosamente messo in relazione anche allo sviluppo neurologico dei bambini che entrano a contatto con questa sostanza nei primi mesi di vita, ma anche in fase pre-natale.