E’ stato stimato un’importante aumento, negli ultimi dieci anni, delle allergie alimentari in Europa

Attualmente in Europa sono 17 milioni coloro che hanno disturbi legati alle allergie alimentari e tra questi, 3,5 milioni sono bambini. Il dato è preoccupante, considerando che dieci anni fa il numero in questione si aggirava attorno ai 9 milioni, ossia quasi la metà esatta rispetto al presente. Soltanto in Italia gli allergici sono circa 2 milioni, di cui 570 mila che hanno meno di 18 anni.

Una guida per le allergie

A questo proposito è stato elaborato un documento con le principali linee guida per chi soffre di allergie e per le donne in attesa. Si tratta delle linee-guida Eaaci, presentate domenica 23 giugno a Milano dall’European Academy of Allergy and Clinical Immunology (Eaaci) durante il World Allergy Asthma Congress che la Società europea ha organizzato insieme alla World Allergy Organization (Wao).

Consigli per le mamme

Maria Antonella Muraro, responsabile del Centro di riferimento regionale per lo studio e la cura di allergie e intolleranze alimentari del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova, si esprime con particolare riferimento al tema gravidanza e allergie: “Le ricerche solo in parte confermano le “credenze” che circolano sull’argomento. E’ vero, per esempio, che l’allattamento esclusivo al seno fino al quarto o al sesto mese ha un effetto di prevenzione, ma non sembra utile per la donna in attesa o che allatta evitare determinati alimenti. Quando il latte materno non è disponibile o sufficiente, nei bambini a maggior rischio (per esempio con genitori o fratelli che hanno sviluppato allergie o asma) si raccomanda di utilizzare nei primi 4 mesi del latte artificiale dai provati effetti ipoallergenici, basati su latte vaccino idrolizzato. Passato il quarto mese, l’esposizione ad alimenti potenzialmente allergenici (ad esempio latte o uova) non aumenta il rischio di sviluppare allergie o intolleranze. Non è invece necessaria nessuna restrizione durante la gestazione e l’allattamento, le madri in attesa possono seguire una dieta normale”.

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