In Italia sono 300mila i malati di Alzheimer che non sanno di esserlo e nel mondo si stima che le diagnosi arriveranno a 70 milioni nel 2030 (+100% rispetto al 2010)

Una delle malattie che contraddistingue l’epoca è sicuramente l’Alzheimer, male che alcuni ricercatori considerano collegato ad apnea notturna e diabete. La ricerca International Alzheimer’s Disease Physicians realizzata da Eli Lilly ha calcolato che questa malattia degenerativa del cervello ha un tasso di crescita esponenziale anche grazie all’innalzamento dell’età media.  

“Nel 2010, 35,6 milioni di persone nel mondo ne erano affette,” – ha spiegato Carlo Caltagirone, professore di Neurologia all’Università di Roma Tor Vergata – “un dato destinato a raddoppiarsi nell’arco di 20 anni, raggiungendo 115,4 milioni di diagnosi nel 2050”.

L’Alzheimer in Italia

In Italia i malati di Alzheimer, la cui cura definitiva potrebbe arrivare dal’uso del resveratrolo o dalla biotecnologia, sono 700mila ma sono quasi 300mila quelli che ancora non lo sanno. Ogni anno si ammalano 80mila persone (un italiano ogni 10 minuti) ma nel 43% dei casi la diagnosi arriva quando lo stadio della malattia è già ad un livello molto avanzato.

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