AMD, al via la ristrutturazione

Tempi difficili per AMD. Il rivale storico di Intel di è detto intenzionato a tagliare il 10% della propria forza lavoro. Significa una perdita netta di 1.400 posti di lavoro.

Tutto questo accade nello stesso momento in cui Intel sta raccogliendo ottimi risultati, superiori alle stesse aspettative degli analisti. Come può accedere tutto questo? Come è possibile che pur operando nello stesso settore le due società stiano vivendo situazioni così diverse? Grazie alle performance di vendita nei Paesi emergenti, vedi area BRIC, vi sono aziende che riescono a capitalizzare la crescita globale, ed altre invece, vedi AMD, più esposte alla crisi dell’economia occidentale e meno pronte a cogliere i segnali di espansione provenienti da altre aree.

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Se a questo mancato sviluppo si aggiungono le ulteriori difficoltà derivanti dall’essere di fatto esclusi dalle crescenti opportunità che si sono venute a creare nella dimensione dei dispositivi mobili di nuova generazione, come tablet e smartphone, ecco che lo scenario delle dinamiche di mercato inizia a creare non poche difficoltà. E quindi via alle ristrutturazioni che, secondo quanto affermato, dovrebbero riuscire a tradursi in risparmi che verranno utilizzati per promuovere la creazione di nuovi prodotti e riscattare la posizione globale di offering dell’azienda.

Rory Read, chief operating officer, ha affermato che l’azienda deve razionalizzare le proprie risorse e investire in prodotti e tecnologia il più possibile coerenti con le nuove dinamiche di mercato. Read, che ha assunto la carica di Coo solo lo scorso agosto si dice convinto che l’azienda stia pagando gli effetti di una mancata innovazione.

Mentre AMD continuava a competere con Intel, su segmenti tradizionali, come quello dei pc e dei server, lo spazio di conquista per sottrarre quote di mercato a Intel è stato fatto proprio dall’inglese Arm, diventato oggi il fornitore più popolare di tecnologia di base nell’ambito dei dispostivi mobili. Per AMD il problema maggiore è quindi quello di ricercare una nuova focalizzazione che la porti a essere competitiva nelle aree che presentano tassi di crescita a medio e lungo termine più elevati di quelli oggi riscontrabili in area Pc.

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Lo scorso anno il fatturato era passato da 5,4 a 6,4 miliardi di dollari e risultati positivi erano stati registrati anche in termini di profitti. Ma in prospettiva, la dipendenza dalla tecnologia pc, associata a una scarsa diversificazione, potrebbe causare danni sempre più consistenti.