Sembra che si sia aperto un nuovo spiraglio di speranza per le ragazze che soffrono di anoressia, gravissimo disturbo dell’alimentazione che secondo recenti studi potrebbe avere origini genetiche.

Solo in Italia il numero delle persone affette da seri problemi legati all’alimentazione è in crescita impressionante: oltre due milioni di giovani ne soffrono, di cui la maggior parte è bulimica – 1,45 milioni, secondo i dati emersi dalla prima edizione della Campagna Contro l’Anoressia – mentre una percentuale inferiore ma comunque consistente, circa 750mila italiane, soffre di anoressia.

L’urgenza di arginare quest’allarmante diffusione della patologia ha portato alcuni ricercatori dell’Università di Seul ad individuare nell’ossitocina, il cosiddetto ormone dell’amore (così chiamato perché rilasciato dall’organismo durante i rapporti sessuali), una possibilità di salvezza per le giovani in lotta contro questo male.

All’ossitocina,  prodotta dal corpo anche durante il parto e l’allattamento al seno, è stata da sempre associata ad una funzione anti-stress sull’individuo, nonostante alcuni studi abbiano dimostrato che questa proteina è anche in grado, contrariamente all’opinione comune, di provocare ansia e paura.

Più tolleranza verso le forme rotonde

Secondo questa ricerca, l’ormone potrebbe aiutare nel combattere l’anoressia perché indurrebbe una propensione alla scelta di cibi ipercalorici e una maggior tolleranza verso forme del corpo più rotonde e abbondanti.

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Ma come sono giunti a queste conclusioni gli studiosi? Mostrando a un gruppo di ragazze anoressiche immagini di cibo e grasso corporeo inizialmente avversate con disprezzo, dopo essere state sottoposte all’inalazione di uno spray di ossitocina, le giovani mostravano minor disgusto.

Anche in un precedente studio, riportato sulla rivista Public Library of Science ONE (PLoS ONE), aveva messo in luce un cambio di espressioni facciali in soggetti a cui era stato somministrato lo stesso farmaco, mostrando maggior propensione verso emozioni positive. 

«La nostra ricerca dimostra che l’ossitocina riduce le tendenze inconsce dei pazienti nel concentrarsi sul cibo, la forma del corpo e le emozioni negative», spiega Youl-Ri Kim, professore alla Inje University di Seoul, Corea del Sud. La sperimentazione quindi «suggerisce l’avvento di una nuova opzione di trattamento innovativo per i pazienti con anoressia».

Sembra che questa ricerca, pubblicata su Psychoneuroendocrinology, apra le porte a nuove possibilità di cura di questo grave disturbo che affligge milioni di persone nel nostro Paese e in tutto il mondo.