Sembra essersi invertita la tendenza che vedeva le app per iPhone più sicure di quelle per Android. Lo studio di Appthority
Si chiama Appthority Reputation Report for Winter 2014 ed è un’analisi sul mondo delle app per iOS e Android che mette in luce alcuni aspetti interessanti e, forse, qualche previsione per il futuro. La ricerca ha analizzato 400 applicazioni gratuite e a pagamento che si possono trovare sugli store dei due sistemi operativi. Appthority ha evidenziato come il 95% delle 200 app gratuite per iOS e Android analizzate presenta almeno un comportamento “a rischio”. Il numero cala all’80% per le app a pagamento, un miglioramento, ma il fatot che un’app su cinque abbia dei problemi di sicurezza non è comunque rassicurante.
Chi ha detto che iOS è al sicuro?
Ma il dato interessante è un altro: le app per iOS (iPhone, iPad e iPod Touch) sembrano presentare più rischi di quelle per Android; su App Store circa il 91% delle analizzate presenta un comportamento rischioso contro l’83% su Android. I comportamenti a rischio includono la possibilità di teacciamento dell’utente, sistemi di autenticazione deboli, condivisione dei dati con agenzie pubblicitarie e accesso alla lista dei contatti.
Nemmeno Android scherza
Un’altra differenza tra i due sistemi operativi è che, sebbene la percentuale di app a rischio su iOS sia più alta che su Android, le app su quest’ultimo tendono a collezionare maggiori informazioni sugli utenti e sulle attività effettuate con il loro dispositivo mobile.