Stroodle: tutti per uno, uno per tutti!

“Siamo in pieno overflow informativo, Stroodle cerca di offrire all’utente una specie di “pre-filtro”, dove l’utente vede velocemente cosa sta succedendo”

Oggi giorno quasi tutti sono presenti sui social network, chi per lavoro e chi per solo svago. Come fare a gestire tutti i canali, tutti i post, tutte le liste senza impazzire? Un modo semplice lo hanno trovato due giovanissimi di Bolzano che hanno realizzato un app per Iphone. Ne abbiamo parlato con uno di loro Hannes Pardeller.

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Qual è la storia di Stroodle?

Stroodle nasce come “Spin off” o prodotto alternativo a un progetto più ampio, che è il progetto Frinzer e dal progetto Working Capital al quale abbiamo partecipato. Nasce dall’idea di semplificare la lettura e gestione dei vari account che una persona ha sui social network, con il primario intento di non scavalcare o rimpiazzare i network stessi, ma dare all’utente una interfaccia grafica superpulita e semplice da utilizzare per un update veloce e frequente. L’idea è che se poi l’utente vuole fare delle operazioni più approfondite/mirate ritorna comunque nel network prescelto e compie le operazioni lì (dove si ritrova la interfaccia grafica abituale e predisposta per le operazioni più complesse).

Il nome nasce da una battuta in quanto Stroodle (“Strudel”) è una specie di torta (poi Apple Stroodle sarebbe lo Strudel alle mele :)) tipica del posto in cui viviamo (Bolzano, dove abbondiamo di mele, ma certamente non di Startup…) e la parola Strudel in tedesco significa anche “vortice”. Una metafora per l’activity stream dell’applicazione, dove tutte le informazioni sparse confluiscono.

 

 

Cosa lo differenzia dai suoi competitors?

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A parte il fatto che abbiamo ancora in riserbo un bel pò di sorprese (funzionalità che per adesso non posso ancora rivelarti), secondo me il fatto del focus sulla semplicità di utilizzo e la immediatezza e la NON volontà di scavalcare i network specializzati emulando in un’unica interfaccia le loro funzionalità (cosa secondo noi assurda, visto che l’utente è abituato ad un certo ambiente e a certe funzionalità ed è semplicemente impossibile voler imporre all’utente un’unica grafica che soddisfi tutte le attività). Quindi la differenza per noi è data dalla semplicità ed immediatezza nell’uso con focus sulla possibilità di aggiornamento veloce, immediato e poco complicato. Con il rilascio delle prossime versioni potrebbe anche diventare interessante per una fascia di webmarketer che devono monitorare più network e attività contemporaneamente.

Al giorno d’oggi ognuno di noi passa molto tempo sui social network, troppe informazioni e troppa velocità come rimediare?

L’information overflow sicuramente è un dato di fatto e deriva anche dalla volontà degli utenti di essere presenti in più network, magari anche distinguendo nettamente gli ambiti (p.e. facebook e linkedin) e le informazioni che ci passano. Stroodle cerca di offrire all’utente una specie di “pre-filtro”, dove l’utente vede velocemente cosa sta succedendo e poi – se vuole – si prende il tempo per approfondire alcune informazioni che gli sembrano importanti. Già sicuramente la possibilità di poter accedere (ed interagire) alle informazioni da un’unica interfaccia aiuta. Dall’altra parte è però anche vero che siamo complici della velocità di interscambio di informazioni in quanto con il Stroodle Crosspost l’utente può veicolare un messaggio unico attraverso tutti i network oppure semplicemente un messaggio da un network ad altri network.

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In linea generale secondo me servono Filtri e in un secondo momento Filtri intelligenti che riescono a dare ad ogni utente le informazioni più rilevanti per le sue esigenze.

La vostra startup è stata finanziata o avete fatto tutto da soli?

Sì e no. Nel senso che abbiamo partecipato al progetto Working Capital di Telecom Italia per un altro progetto più ampio (Frinzer). Stroodle è praticamente uscito come by-product e quindi sostanzialmente ce lo siamo finanziati da soli in parallelo. Certo però che senza Working Capital non sarebbe mai nata la nostra società (Frinzer SRL) e quindi probabilmente neanche Stroodle.

Quali sarà secondo te il futuro del Web 2.0?

La riorganizzazione intelligente, semantica ed automatizzata della pletora di informazioni generate dal web 2.0. Alla fine non vincerà soltanto chi riuscirà a riassumere le informazioni, ma anche e soprattutto chi riuscirà a darle il giusto peso in termini di importanza e autorevolezza.

Dal punto di vista tecnologico quali sono le tendenze emergenti?

Negli ultimi anni e nel cosidetto Web 2.0 lo slogan era “Content is King”. Secondo me ci stiamo muovendo verso un’era di “Mobile is King” e poi in seguito verso una di “Simplicity is King”. Prima o poi la gente si stufa della complessità e si orienta verso soluzioni che necessitano di un minimo sforzo di interfacciamento con un massimo ritorno di utilità (google search ne è già un esempio). Attenzione però che semplicità non significa banalità, ma semplicemente l’attenzione a rendere processi complessi il più semplice possibile per l’utente.

Poi secondo me passeremo da un’era concentrata fortemente sulla comunicazione (personale) e della estrema autocelebrazione di se stessi verso servizi veramente utili che risolvono problemi concreti degli utenti. Secondo me assisteremo anche sempre di più a incroci fra mondo virtuale e reale (dove il virtuale entra a supporto/miglioramento del reale).

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Hannes Pardeller, classe 1983, Bolzano, Master in Net-Economy a Trento con massimo dei voti e tesi sulla Social Network Analysis, Socio Fondatore di Frinzer Srl., Partecipato a Working Capital, Stroodle.

Hannes Niederwieser, Classe 1984, Laureando in Economia all’Università libera di Bolzano, Co-Fondatore Socio di Frinzer SRL, Stroodle.

Entrambi siamo attivi da molti anni ormai nell’ambito web con vari progetti, esperienze nel marketing, seo, sem ecc.