L’esplosione dello storage: la transizione tra archiviazione locale e cloud storage

Articolo a cura di Dean Edwards, director engineering e Tim Wright, technical support manager di Toshiba Storage Device Division

Il futuro dell’IT enterprise prende forma. In un’era digitale in cui l’archiviazione ed il successivo reperimento delle informazioni ha una importanza centrale per le attività aziendali, la maggior parte delle organizzazioni stanno cedendo sotto il peso dell’enorme quantità di informazioni che è necessario archiviare. IDCnel Digital universe report ha rivelato che tra oggi ed il 2020, la quantità di informazioni digitali create e replicate nel mondo crescerà fino a raggiungere la cifra quasi inconcepibile di 35 trilioni di gigabyte, per effetto del completamento della transizione da formato analogico a formato digitale di tutte le principali forme di media – voce, TV, radio, stampa. Il nostro consumo annuo viene ora stimato in 9,75 zettabyte .

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Le applicazioni business-critical stanno affollando i sistemi di storage, molti dei quali stanno scricchiolando sotto l’enorme peso. Questo universo digitale in espansione ha posto il mondo del lavoro di fronte ad una enorme sfida per gestire l’archiviazione dei dati ; le aziende si trovano sotto pressione, per l’esigenza di effettuare un back-up accurato e sicuro a costi ridotti di tutte queste informazioni, mantenendo al tempo stesso il controllo dei dati più essenziali.

In questo scenario, molte aziende stanno valutando possibili soluzioni per cercare la chiave del successo in questa sfida. Il Cloud computing è, da molti anni, un’area di crescente interesse per l’enterprise IT. Nella sua forma più basilare, il cloud fornisce alle aziende una piattaforma di elaborazione, basata su internet, che viene gestita da organizzazioni esterne. In tale contesto, le risorse condivise, come i dati ed il software, possono essere fornite ai computer della rete dell’organizzazione, insieme ad altri dispositivi, se e quando necessarie – alleggerendo così il peso del carico di dati sulla rete interna e supportando il business con ulteriori benefici, come la possibilità, per gli impiegati, di lavorare a distanza.

Molti analisti prevedono che l’adozione del cloud computing da parte del mercato di massa sia appena dietro l’angolo. IDC ha osservato che la crescita esplosiva di informazioni all’interno (e all’esterno) del cloud determinerà una richiesta di storage nel cloud da parte di utenti finali più che in qualsiasi altra categoria di infrastruttura.

Ne risulta che le aziende sempre più si fanno promotrici del cloud computing come alternativa conveniente alla memorizzazione di dati presso le proprie sedi. Per il mercato enterprise, con i suoi vasti forzieri di dati interni in continua espansione, il cloud pare costituire una soluzione ovvia. Per le piccole e medie imprese (PMI) in particolare, offre storage a basso costo che non grava sulle risorse, né richiede una gestione o degli investimenti impegnativi. I fautori sostengono che il cloud rende il data storage una proposta ‘lineare, e non problematica, che richiede poco tempo e poco sforzo, che consente di parcheggiare dati in un unico luogo, gestito da una terza parte e accessibile da un unico punto di accesso centrale.

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A prima vista, potrebbe apparire logico che le aziende abbraccino il concetto del cloud computing. Ma può, realmente, esistere una soluzione ‘taglia unica’ a questa grande evoluzione dello storage come suggeriscono i promotori dei sistemi basati sul cloud? La questione è molto più complessa. Prima di tutto, dobbiamo considerare l’aspetto logistico. Semplicemente, non è fattibile aspettarsi che le aziende semplicemente prelevino il contenuto delle loro infrastrutture IT per spostarlo nel cloud. Per la maggior parte delle aziende, significherebbe abbandonare anni di investimento in sistemi che supportano uno storage locale efficace. Semplicemente non è pratico. In realtà, solo una neonata start-up potrebbe aspirare ad essere una ‘vera’ impresa completamente cloud-based.

Per quelle organizzazioni che dispongono di una consolidata infrastruttura IT, permangono svariate preoccupazioni da prendere in considerazione prima di gettarsi a capofitto nel modo del cloud storage. pur con i suoi benefici potenziali.

La prima di esse è la condivisione. I fornitori di servizi cloud spiegano al volo la semplicità di questo concetto, in cui ad ogni utente del cloud viene allocata una porzione riservata dell’architettura, in cui lavorare e archiviare le informazioni. Se doveste affittare una stanza all’interno di un edificio, non vorreste sapere con chi state condividendo l’edificio? E questo conduce ad un’ulteriore preoccupazione; conoscere i propri ‘vicini’ di cloud è un conto, ma volete veramente che loro conoscano voi?

La seconda problematica a cui va rivolta la nostra attenzione è quella della sicurezza e conformità. Nel condividere la propria ‘casa’ con i dati di svariate altre aziende, la definizione di sicurezza di una delle aziende potrebbe non riflettere la definizione in materia delle altre. Senza implementare processi accurati per garantire la conformità, il timore di molte organizzazione, nell’affrontare il cloud storage è che le lacune di un’azienda possano gravare sulla sicurezza dei propri dati. Per grandi aziende e organizzazioni che gestiscono quotidianamente i dati live di clienti – in particolari istituti di credito o enti pubblici, la sicurezza deve essere prioritaria.

La realtà del panorama della sicurezza di internet è che tutti i sistemi che sono stati violati, erano stati ritenuti in precedenza inattaccabili – ma allora, per quali motivi il cloud dovrebbe essere impenetrabile? Nell’archiviare dati al di fuori delle quattro mura di un’organizzazione, appare naturale che i rischi relativi alla sicurezza possano divenire maggiori. Ogni azienda che investe in servizi cloud ne dovrebbe tener conto.

A parte la necessità di prendere in considerazione minacce esterne, una volta che i dati sono stati archiviati nel cloud, quali sono le limitazioni prevedibili quando si tratta di spostarli, riprenderli, replicarli o farne il back-up? Il contenuto digitale è un elemento critico del business odierno. Pertanto è essenziale mantenere il controllo di tali informazioni e assicurarsi la capacità di archiviarle. Non archiviando tali dati su sistemi propri, non sempre le aziende dispongono della flessibilità di disporne nel modo più consono.

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Quindi, fare il passo verso il cloud non è da prendere alla leggera. Tuttavia, man mano che accelera la diffusione della tecnologia cloud, e con l’esplosione digitale che continua a sommergere i sistemi IT aziendali con una quantità sempre crescente di dati, il cloud storage pare delinearsi come una ineluttabile realtà con cui le aziende dovranno fare i conti. È probabile che ad un certo punto tutte le aziende dovranno implementare una qualche forma di infrastruttura cloud. Per l’impresa consolidata, laddove già operano infrastrutture di storage, individuare il modo per sfruttare il meglio dei due mondi sarà la chiave del successo.

In un mercato fiorente in cui l’innovazione avanza, uno dei più grandi vantaggi per un’organizzazione risiede nell’ampio ventaglio di opzioni di cui disporre. Man mano che il cloud computing si consolida come elemento sempre più radicato dell’infrastruttura IT delle imprese, le aziende dovranno assicurarsi che le proprie soluzioni di storage locale abbiano le medesime capacità di assicurare un livello di supporto allo storage, coerente col proprio storage remoto.

Le unità disco di classe enterprise (HDD) si basano su una tecnologia consolidata ed affidabile, e da tempo si sono rivelate in grado di soddisfare le esigenze aziendali. Forniscono storage di elevata capacità ad elevate prestazioni, con funzionalità progettate specificamente per poter supportare l’esplosione dei contenuti digitali.

Il cloud si pone come ampio panorama di storage, concepito per adattarsi ad una vasta schiera di diversi tipi di programmi e strutture dati. Gli HDD di classe enterprise sono progettati specificamente per supportare applicazioni di storage business-critical, intensive e sensibili al risparmio energetico. Tra esse, le applicazioni di importanza centrale per l’impresa, quali i server di fascia media, array di archiviazione mainstream, server blade e in rack.

Per far fronte a queste esigenze aziendali intensive, quali le capacità operative ‘always on’, gli HDD di classe enterprise sono dotati di caratteristiche, come la tolleranza alle vibrazioni rotazionali, per garantire i massimi livelli di disponibilità e prestazioni, e per fornire supporto operativo 24/7. Inoltre, sono ottimizzati per garantire le prestazioni in sistemi in cui sono necessarie configurazioni multi-disco in ambiti di impiego intensivo, laddove i sistemi di importanza cruciale per il business impongono una costante attività di lettura-scrittura, come gli switch in ambito delle telecomunicazioni ed i server blade. Le aziende possono inoltre mantenere il controllo sulla sicurezza dei propri dati – per esempio, presso Toshiba abbiamo sviluppato soluzioni specializzate rivolte alla sicurezza, utilizzando unità con cifratura integrata.

Oltre a rispondere alle esigenze funzionali attuali delle organizzazioni, il mercato degli HDD prosegue nella propria evoluzione, sviluppando una tecnologia d’avanguardia che risponde correttamente alle esigenze di archiviazione locale e remota. In una recente analisi del mercato, IDC osserva che nonostante le difficoltà determinate dalla crisi economica globale, i produttori di HDD hanno continuato ad avanzare per offrire nuovi prodotti HDD in grado di soddisfare esigenze di archiviazione aziendale attuali e future. Questo dimostra che sebbene la quantità di dati archiviati nell’ambito delle aziende sia indiscutibilmente in costante aumento, le tecnologie offerte dal mercato HDD continuano ad evolversi, risolvendo le problematiche dovute al mutamento della natura dei dati e ulteriori sfide dell’archiviazione dati.

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A fronte delle maggiori esigenze nei confronti dell’infrastruttura e dei dispositivi IT, determinate dai contenuti multimediali, il punto forte della moderna tecnologia è la capacità di unire diverse soluzioni per adattarsi alle mutevoli esigenze aziendali. Una struttura mista, se correttamente implementata, ha il potenziale di garantire i più rilevanti benefici. I tradizionali HDD di classe enterprise, in congiunzione con dischi allo stato solido (SSD) equipaggiati con tecnologie NAND flash, in grado di soddisfare le esigenze di lettura intensiva tipiche del contenuto multimediale, garantirebbero i migliori risultati in termini di prestazioni. Affiancato dall’accesso dati istantaneo e remoto tramite cloud, gli utenti enterprise avrebbero il meglio dei due mondi.

Un esempio del beneficio offerto agli utenti da un’architettura di questo tipo è evidente nello stack di archiviazione Toshiba tier 4. I nostri nuovi dischi allo stato solido di classe enterprise (eSSD) verranno, in modo crescente, applicati in ambienti mission critical, dove sono indispensabili prestazioni, durata e affidabilità. GLi HDD SAS Small Form Factor (SFF) di fascia lata con velocità di 15.000 RPM sono ottimali per il tier 1, dove caratteristiche elevate in termini di throughput dati e capacità di archiviazione sono abbinate alla grande affidabilità. Nel tier 2, in cui applicazioni di storage ad accesso diretto esigono capacità, le caratteristiche di consumo e prestazioni vengono ottimizzate impiegando dischi da 10.000 RPM. Le applicazioni essenziali per l’azienda vengono soddisfatte dal tier 3, in cui i requisiti di storage e di archiviazione nearline vengono soddisfatte con MK2002TSKB. Gli HDD LFF con interfaccia SATA ad alta capacità e velocità di rotazione di 7.200 rpm sono progettati per garantire bassi costi per Gigabyte e prestazioni efficienti in questo tier chiave.

Infine, dobbiamo osservare l’importanza dell’affidabilità. Mentre potrebbe aver senso che certe informazioni vengano memorizzate nel cloud per facilitare ‘l’accesso in qualsiasi momento da parte degli utenti, le aziende vogliono naturalmente ancora detenere e mantenere copie delle proprie informazioni, in un ambiente di storage più permanente. Senza dubbio, la tecnologia HDD continua ad essere molto affidabile su un lungo arco temporale. Con la possibilità di sovrascrivere dati esistenti, gli HDD sono ideali per le operazioni di back up aziendali – consentendo di cogliere i benefici del mondo virtuale, ma al tempo stesso garantendo che il controllo finale rimanga saldamente nelle mani dell’azienda.