Nasce il “Progetto Giuli.A: innovazione digitale e archivio Giulio Andreotti”

Un nuovo, innovativo sistema di archiviazione che consente di raccogliere innumerevoli documenti e renderli disponibili a tutti; il sistema utilizza un modello concettuale che è in grado di coniugare storia e tecnologia, memoria ed innovazione

Tutto questo è stato illustrato oggi a Roma dal Laboratorio Nestor/Università Tor Vergata, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella prestigiosa sede dell’Istituto Luigi Sturzo di Palazzo Baldassini, in occasione della presentazione del “Progetto Giuli.A: innovazione digitale e archivio Giulio Andreotti”, durante la quale i partecipanti hanno potuto assistere anche ad una dimostrazione pratica di utilizzo.

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“Con questo sistema di archiviazione multimediale flessibile e innovativo – ha dichiarato il Professor Maurizio Talamo, Presidente del Laboratorio Nestor/Università Tor Vergata- abbiamo messo a punto un metodo che in modo omogeneo dalla digitalizzazione alla fascicolazione fino alla ricerca complessa permette la fruizione di innumerevoli documenti consentendo, così, la riscoperta di patrimoni culturali di inestimabile valore che, altrimenti, rischierebbero l’oblio. Attraverso il prototipo Giuli.A – Archivio Giulio Andreotti, costituito da documenti del grande statista italiano, selezionati e messi a disposizione dall’Istituto Luigi Sturzo, abbiamo creato un esempio tangibile di come la storicizzazione digitale possa davvero diventare uno strumento alla portata di tutti.”

Il fondo Giulio Andreotti, acquisito dall’Istituto Luigi Sturzo grazie a una donazione, conserva documentazione relativa a tutta la seconda metà del Novecento e documenta la lunga attività di uomo di governo e di partito, di studioso, di saggista e di giornalista del senatore Giulio Andreotti. Il fondo è diviso in due sezioni: nella prima, le carte sono organizzate in serie documentarie che testimoniano, attraverso un percorso impostato sia sulle vicende biografiche sia sulle esperienze politiche, culturali e professionali, l’attività nel partito della Democrazia Cristiana e il ruolo istituzionale, come ministro e presidente del Consiglio; a questi materiali si affianca una cospicua raccolta di scritti, costituita da opere e articoli pubblicati e da discorsi tenuti a partire dalla fine degli anni ’40. La seconda sezione è costituita da fascicoli contenenti carte relative ad affari diversi (personaggi, eventi, soggetti). Fa inoltre parte del fondo una raccolta di fotografie, che documentano momenti della vita sia privata che pubblica dell’uomo politico. Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio il 17 luglio 2007. Il progetto, finanziato da FILAS Spa, Finanziaria Laziale di Sviluppo, è frutto di una proficua collaborazione tra il Laboratorio Nestor/Università Tor Vergata, l’Istituto Luigi Sturzo e Algotech.

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“Il modello sperimentale applicato al progetto Giuli.A – ha dichiarato l’A.D., Guido Marinelli, della Algotech Sistemi capofila del progetto – rappresenta un esempio di come possano essere utilizzati altri archivi multimediali, in diversi e numerosi ambiti, con enorme vantaggio per gli studiosi, per le Aziende e per le Pubbliche Amministrazioni. Da oggi, gli studiosi, i professionisti e gli utenti interessati potranno creare, sviluppare, integrare e personalizzare i propri archivi di documenti multimediali, gestendoli in modo efficace, intelligente e veloce.

Gli aspetti innovativi del progetto Giuli.A, l’inquadramento storico delle fonti, la dematerializzazione dell’Archivio Andreotti e i risultati della ricerca, oltre all’analisi delle nuove prospettive, sono stati al centro del workshop che si è svolto al termine della conferenza stampa. L’idea alla base del nuovo modello è quella di trasmettere allo studioso la possibilità di consultare la base di conoscenze documentate attraverso un sistema incrementale e interattivo che, da un lato permette di specializzare l’insieme di documenti selezionati rispetto al modello di ricerca utilizzato, dall’altro consente di ottenere una vista sull’insieme di parole chiave e termini che meglio classificano l’insieme dei documenti che si è arrivati a selezionare ai quali si è giunti nell’operazione di ricerca.

Questo modello permette, quindi, di fornire allo studioso dei feedback immediati e sintetici sulla qualità dei documenti ai quali si è arrivati nell’operazione di ricerca; tutto ciò consentendogli in modo semplice di specializzare ulteriormente la ricerca utilizzando i termini che rispetto alla base di conoscenza disponibile, classificano in maniera più precisa e dettagliata. Un ulteriore aspetto che contraddistingue questo modello è un motore di acquisizione di informazioni integrate a livello multimediale di immagini e contenuti che permetta, attraverso un apposito strumento, di estrarre in automatico un classificatore che definisca l’insieme dei documenti acquisiti fino a quel momento.

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Obiettivo del progetto è la definizione e la realizzazione di un sistema informatico innovativo che consenta l’accesso efficace ad un archivio di documenti multimediali caratterizzato da una elevata ricchezza semantica in termini di informazioni associabili ai contenuti e di ricchezza delle relazioni tra documenti diversi.

Attraverso questo approccio si potranno attuare interventi di carattere produttivo e post-produttivo diretti a estrarre dalla mole di documenti digitalizzati, i contenuti e i passaggi essenziali in termini di significato, essenzialità e novità, in un’ottica storicamente rigorosa ma anche sensibile a un approccio giornalistico.

La consultazione dei documenti è esclusivamente riservata al materiale già inventariato: serie/pratiche Cinema, Democrazia cristiana, Stati Uniti d’America, Teatro, Trieste, Vaticano e le serie Discorsi e Scritti, pubblicate online sul sito dell’Istituto. La documentazione non ordinata, al momento e fino alla conclusione dei lavori di riordinamento e inventariazione, è esclusa dalla consultazione. Per l’accesso alle carte è necessario presentare una richiesta di consultazione, specificando il progetto di ricerca, il periodo e le questioni che si intendono prendere in esame, nonché il luogo di pubblicazione del risultato dell’indagine.