Arriva dall’Italia il primo radar fotonico

Sfrutta la luce del sole per sorvegliare zone più vaste e fornire segnali più precisi e sicuri. Così ne gioverà il traffico aereo

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Come è possibile evitare tragedie come quelle del volo MH370 della Malesia? Una delle tante risposte potrebbe essere monitorare in modo migliore i cieli, attraverso steumenti e metodologie più sicure. Un passo in avanti in questo senso è stato fatto grazie al Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT) e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che hanno realizzato il primo radar che sfrutta la luce del sole. 

Segnale migliore

A differenza dei radar tradizionali, quello fotonico non utilizza l’elettronica ma gli impulsi di luce per generare e ricevere il segnale. In questo modo ci sono alcuni vantaggi importanti come la maggiore stabilità delle informazioni inviate e una maggiore precisione sui dati che viaggiano tra aerei e torri a terra. L’utilizzo della luce del sole permette di sorvegliare un più ampio raggio perchè quando il segnale viene inviato sull’oggetto da analizzare, il feedback viene elaborato ad una risoluzione maggiore di quella dei radar tradizionali, quindi con informazioni qualitativamente migliori. Il radar fotonico è stato sviluppato all’interno del progetto Phodir (Photonic-based fully digital radar system) e finanziato dal Consiglio Europeo della ricerca (ERC).

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