Beast Technologies migliora l’allenamento della Nazionale di calcio

Il sistema di Beast Technologies,una start up del PoliHub di Milano, rivoluziona l’allenamento in ambito sportivo partendo dall’interpretazione scientifica delle prestazioni. Funziona tramite un sensore che raccoglie i dati dell’allenamento e li invia in tempo reale a tablet e smartphone via bluetooth

Tommaso Finadri, Ernst Vittorio Haendler e Lucio Pinzoni hanno fondato la loro startup, Beast Technologies, nel settembre del 2013 e a dicembre hanno ottenuto un contratto di collaborazione con la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) che ha creduto nell’idea dei tre ingegneri del Politecnico di Milano: un sistema innovativo che, per la prima volta, indica la correttezza e le potenzialità della preparazione atletica in base a misurazioni scientifiche.

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Dietro quest’importante accordo c’è il talento di tre giovani che unitamente a PoliHub, l’incubatore del Politecnico gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano, hanno trasformato la loro idea in un ambizioso progetto di business. Nel mese di aprile i tre ingegneri hanno vinto infatti la Switch2Product, per tutti l’S2P, la competizione periodica di PoliHub che vede il confronto fra i geni dell’innovazione. I tre giovani inventori con il supporto costante dei tutor di PoliHub, Matteo Bogana e Rasha Mozil, hanno rapidamente perfezionato la loro idea fino a giungere alla realizzazione di questo un grande sogno.

L’idea iniziale spetta a Tommaso Finadri, Presidente di Beast Technologies e giocatore della Nazionale italiana di Football Americano che veste tuttora la maglia da titolare nei campioni d´Italia Panthers Parma. Uno sportivo professionista, quindi, che ha colto subito il bisogno di un nuovo strumento che fosse in grado di misurare e visualizzare istantaneamente su tablet e smartphone, direttamente in palestra, i progressi di un atleta da un punto di vista prettamente scientifico.

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Il confronto con i due compagni di corso ha dato il via al progetto. I tre ingegneri hanno iniziato a lavorare all’idea per poi sottoporla alla giuria di PoliHub. “All’interno dell’incubatore ha funzionato soprattutto il network insieme al supporto imprenditoriale offerto dai tutor. Senza il loro aiuto non ci saremmo riusciti – precisa Vittorio Haendler, Ceo Beast Technologies – Abbiamo dato un’accelerata. Il mercato purtroppo non aspetta”.

Il potenziale tecnologico di questa nuova startup non è sfuggito alla FIGC che ha deciso di scommettere sui tre giovani preparandosi al prossimo appuntamento con i Mondiali di calcio. L’obiettivo è ottimizzare la preparazione atletica della Nazionale proprio in vista delle gare.

Il valore aggiunto della tecnologia Beast? Il nuovo approccio con l’allenamento e l’interpretazione scientifica dei dati di forza, potenza, velocita´ ed esplosivita´ che vengono raccolti dai sensori (del peso di 30 grammi circa) ad alta precisione per ogni movimento effettuato dall´atleta. ll sistema è uno strumento prezioso che consente all’allenatore di monitorare i progressi e la condizione dei singoli atleti e della squadra. Ma non è tutto. La tecnologia fornisce indicazioni in tempo reale sulla qualita´ dei movimenti in funzione dell´obiettivo del training dell´atleta.

Una volta che il sensore è in azione, stabilito l’obiettivo del training, si può verificare attraverso i grafici se la performance del gruppo ha raggiunto i livelli ottimali. Nel caso dei giocatori di calcio l’analisi si concentra sulle vibrazioni delle fasce muscolari e sulla stabilità dei movimenti. Il dispositivo permette poi di monitorare lo stato di affaticamento del corpo prevenendo eventuali infortuni. In sintesi Beast è l’unica tecnologia in grado d’interpretare le prestazioni sportive sulla base di dati scientifici che vengono raccolti dal sensore e poi visualizzati su computer, tablet e smartphone.

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Un sistema rivoluzionario, che cambia l’approccio con l’allenamento con il vantaggio di essere applicato indifferentemente a qualsiasi sport e qualsiasi atleta. Dove si posiziona il sensore? Si attacca, tramite un magnete, ai pesi, ai macchinari o all’atleta stesso.

“Beast Technologies è l’idea vincitrice dell’edizione 2013 della Switch2Product, la nostra competizione di punta. Abbiamo creduto da subito nell’idea e nelle capacità di Tommaso, Vittorio e Lucio. Li abbiamo seguiti, stimolati e aiutati per trasformare il loro sogno in realtà. L’annuncio dell’accordo con la FIGC è una grande soddisfazione per noi e ci da la conferma che il modello PoliHub funziona – sottolinea Stefano Mainetti, consigliere delegato di PoliHub – Il lavoro di tutoraggio e di mentorship, unito al potente network di competenze e relazioni attivate alla prova dei fatti dimostrano la loro efficacia, come è già accaduto per i vincitori delle precedenti edizioni dell’S2P. Il recente rilancio del progetto.Il confronto con i due compagni di corso ha dato il via al progetto. I tre ingegneri hanno iniziato a lavorare all’idea per poi sottoporla alla giuria di PoliHub. “All’interno dell’incubatore ha funzionato soprattutto il network insieme al supporto imprenditoriale offerto dai tutor. Senza il loro aiuto non ci saremmo riusciti – precisa Vittorio Haendler, Ceo Beast Technologies – Abbiamo dato un’accelerata. Il mercato purtroppo non aspetta”.

Il potenziale tecnologico di questa nuova startup non è sfuggito alla FIGC che ha deciso di scommettere sui tre giovani preparandosi al prossimo appuntamento con i Mondiali di calcio. L’obiettivo è ottimizzare la preparazione atletica della Nazionale proprio in vista delle gare.

PoliHub con l’ampliamento del periodo d’incubazione e degli spazi destinati alle imprese sta portando oggi a parecchie nuove adesioni. Si rivolgono infatti a noi anche le startup già fondate e questo è un passo fondamentale per consolidare il progetto PoliHub Startup District & Incubator, che mira alla creazione di un vero e proprio distretto per le aziende innovative.

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“Siamo particolarmente lieti – dichiara il Vice presidente della FIGC Demetrio Albertini – di aver rafforzato la nostra sinergia con il mondo dell’università attraverso questa collaborazione con il Politecnico di Milano, e aver fornito il nostro contributo di esperienze per l’implementazione di uno strumento innovativo realizzato da giovani ingegneri aerospaziali italiani, che riteniamo sarà molto utile nella fase di preparazione che la Nazionale italiana di calcio sosterrà in vista della prossima Coppa del Mondo FIFA. L’approccio scientifico a questo progetto, le sinergie intercorse tra il nostro staff tecnico e gli ingegneri di Beast Technologies, uniti dalla volontà comune di operare per perfezionare e rispondere in pieno alle esigenze di preparazione fisico-atletica nell’alto livello, riteniamo possa apportare dei benefici significativi anche in relazione alle difficili condizioni ambientali cui saranno sottoposti i nostri calciatori in Brasile”.