Belle e disponibili su Facebook ma erano ladri

Una serie di novelle Lupin servivano come esca per svaligiare le case di ignari iscritti al social network

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Chi può resistere nell’accettare uan richiesta di amicizia da una giovane ragazza (in realtà minorenne) che vuole chattare con noi su Facebook? L’uomo è preda, più che predatore, e al tempo dei social network lo è ancora di più. Grazie a moine e adescamenti, due ragazze minorenni spulciavano Facebook alla ricerca di ragazzi “facoltosi” da aggirare e derubare.

Come agivano le talpe 2.0

Il metodo utilizzato dalla banda era semplice: dopo qualche parola scambiata in chat, le ragazze chiedevano un appuntamento alla vittima presso la sua abitazione, in assoluta assenza di genitori e coinquilini, per poi agire come vere Lupin. Fingendo di allontanarsi per un momento, una delle due ragazze pattugliava la casa e quando la complice si allontanava con la vittima, entrava assieme ai complici per portare via tutto il possibile. 

Galeotto fu il social

Per il Nucleo Radiomobile di Roma non è stato difficile rintracciare e fermare i componenti della banda. Dopo ogni rapina le ragazze pubblicavano su Facebook le foto e i video dei loro colpi con tanto di refurtiva. Grazie a questi, e agli sms scambiati tra di loro, la Polizia ha potuto fermare i ladri che avevano già colpito, oltre in abitazioni, anche in bar, tabacchi e negozi del comune di Mentana in provincia di Roma.

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