L’interrogativo che per migliaia di anni di storia del pensiero filosofico ha rappresentato uno dei prinicipali oggetti di indagine di pensatori, ovvero la ricerca della felicità intesa come benessere psicologico, sembra oggi ricevere una risposta schematica ma ben strutturata da parte della Prof.ssa Carol Ryff dell’Università del Wisconsin dell’University of Wisconsin-Madison americana:

la studiosa ha pubblicato una revisione sul benessere psicologico, sulla rivista Psychotherapy and Psychosomatics, che si basa su una prima fondamentale distinzione tra chi conduce una vita finalizzata alla ricerca del piacere, prediligendo quindi un approccio edonistico e chi invece ha un approccio cosiddetto eudemonico, ovvero finalizzato alla ricerca dell’espressione del meglio che può trarre da se stesso.

Come già aveva messo in luce Aristotele nell’Etica Nicomachea, questa seconda via parte però dal presupposto di una conoscenza di se stessi, come punto di partenza per puntare a divenire ciò che si è davvero, seguendo i propri talenti e la propria vera natura.

Conoscere se stessi è il primo passo

Anche questa teoria formulata dalla Professoressa Ryff ha una chiara matrice eudemonica, poiché considera il benessere psicologico come il frutto di molteplici ingredienti fondamentali.

«Sono almeno sei i componenti del benessere psicologico, così come sono stati individuati dalla ricerca psicologica contemporanea – afferma Giovanni Fava, professore ordinario di Psicologia clinica dell’Università di Bologna e direttore della rivista Psychotherapy and Psychosomatics -. Questi sei componenti sono: autonomia, padronanza ambientale, crescita personale, relazioni positive con gli altri, scopo nella vita, auto-accettazione».

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Il concetto di autonomia è spiegato dal professor Fava come la capacità di regolare il proprio comportamento dall’interno ed essere in grado di raggiungere l’indipendenza, in controtendenza alla pressioni sociali che portano spesso ad uniformare pensiero e azione.

«Un buon controllo sul proprio ambiente – spiega – comporta l’abilità nel gestire le opportunità che si presentano e nell’affrontare le avversità, creando un contesto nel quale possano trovare espressione i propri valori».

Un chiaro scopo nella vita aiuta 

Il senso di crescita personale è invece messo in relazione al processo di continuo miglioramento di se stessi, all’apertura a nuove esperienze e alla sensazione di poter realizzare il proprio potenziale.

E cosa significa avere buone relazioni con gli altri? «Si manifestano – prosegue l’esperto –  attraverso la capacità di sviluppare empatia, affetti e vicinanza con le persone che ci circondano».

Determinante per il raggiungimento del benessere psicologico è anche l’identificazione di uno scopo chiaro nella vita, agendo in una direzione definita e con una continuità di azione tra passato e presente. «Infine, per il benessere personale è comunque molto importante avere un buon livello di auto-accettazione: accogliere tutti gli aspetti di sé, anche quelli meno positivi, senza voler a tutti i costi essere diversi dalla propria natura».

Considerando tutti questi fattori è possibile costruire scale di valutazione del benessere personale molto efficaci e veritiere.

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L’età e il benessere

Molto interessante è anche il rapporto tra benessere psicologico e trascorrere dell’età: la capacità di mantenere alto il livello di questi ingredienti fondamentali per la felicità è inversamente proporzionale all’età, infatti gli adulti e soprattutto gli anziani subiscono una sorta di declino psicologico legato al trascorrere del tempo.

«I risultati degli studi indicano che un più alto livello di benessere può essere predetto dal sentirsi più giovani, ma non dal voler essere più giovani – spiega Carol Ryf -. Secondo uno studio, gli adulti che si percepiscono più giovani di quanto realmente sono, tendono ad avere un benessere maggiore. L’età soggettivamente percepita è stata comparata con l’età reale, il che ha consentito di effettuare una valutazione del realismo e dell’illusione nell’autovalutazione. Questo studio ha mostrato che a tutte le età un maggior realismo e minori illusioni predicono un funzionamento migliore, compreso un più alto livello di benessere». Molto importanti per il benessere psicologico sono comunque le caratteristiche psicologiche di base di ciascuno. Gli studi hanno dimostrato che le persone più aperte a nuove esperienze danno più spazio alla crescita personale, così come l’essere ben disposti verso gli altri facilita le relazioni.

Inoltre sembra che le donne con una istruzione adeguata siano in grado di raggiungere livelli di autostima e di benessere psicologico superiori rispetto agli uomini.