Un’agenzia pubblicitaria indiana ha rappresentato Silvio Berlusconi mentre tiene rinchiuse e legate nel bagagliaio le protagoniste del processo Ruby. Ford afferma che l’immagine non era destinata ad uso pubblicitario e l’ha definita di “cattivo gusto e contraria agli standard di professionalità e decenza”

Un’agenzia pubblicitaria di Nuova Delhi, la JWT, ha diffuso in Rete le foto di una presunta campagna pubblicitaria che riguarda la nuova Ford Figo in commercio in India. Il claim punta sulla capienza del bagagliaio ma il modo in cui questo concetto è stato rappresentato non sarà sicuramente piaciuto all’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Berlusconi rapisce Ruby e compagne

Nell’immagine si vede Berlusconi alla guida di una Ford Figo e nel bagagliaio aperto sono poste tre delle protagoniste del Bunga Bunga: Nicole MinettiRuby RubacuoriBarbara Guerra. Le tre olgettine sono vestite in abiti succinti e oltre a essere legate ai polsi con una corda, portano tutte un Gag, un bavaglio tipicamente utilizzato nelle pratiche sadomaso. “Lasciatevi le preoccupazioni alle spalle grazie al bagagliaio extra-large della nuova Figo”, recita lo slogan. Alla campagna appartengono altre due immagini dello stesso tipo. In una alla guida della Figo è rappresentato Michael Schumacher mentre nel bagagliaio sono posti Sebastian Vettel, Fernando Alonso e Louis Hamilton. Nella seconda è Paris Hilton ad aver rapito e imbavagliato le tre sorelle Kardashian.

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La replica di Ford

Dopo che l’immagine è diventata virale, è arrivata la replica del Gruppo WPP (Agenzie Partner di Ford): “Siamo profondamente rammaricati della pubblicazione di immagini di cattivo gusto e contrarie agli standard di professionalità e decenza del Gruppo WPP. Tali immagini non erano destinate alla pubblicazione all’interno di campagne pubblicitarie e non avrebbero mai dovuto essere state realizzate, né tantomeno diffuse in Rete. Quanto accaduto è il risultato di azioni individuali eseguite al di fuori dell’opportuno controllo, e sono già state attivate, internamente all’agenzia dove chi ha eseguito queste azioni lavora, le opportune misure per rispondere a quanto accaduto”.