Sembra che imparare le lingue non sia soltanto utile dal punto di vista della comunicazione, ma abbia anche effetti molto positivi sul cervello: chi parla almeno due lingue diverse risulta più acuto e intelligente di chi si limita a parlare solo la propria lingua madre

E’ il risultato di un nuovo studio, che mette in luce anche come chi impara più lingue presenti un invecchiamento cerebrale rallentato e abbia una maggior capacità di ragionamento, con effetti positivi anche sulla memoria e sulla velocità di elaborazione del pensiero. Grazie alle lingue dunque si può combattere e prevenire il declino cognitivo e le patologie degenerative del cervello quali l’Alzheimer, da molti considerato la piaga dell’età moderna.
Il metodo “linguistico” si aggiunge dunque ad una serie di altri consigli per mantenere giovane il cervello, emersi da recenti ricerche: ad esempio sembra che la dieta mediterranea contrasti l’invecchiamento cerebrale, così come ridere e fare sesso.

I test su memoria e intelligenza 

Lo studio è promosso dai ricercatori del Centre for Cognitive Ageing and Cognitive Epidemiology dell’Università di Edimburgo (Scozia), coordinati dal dott. Thomas Bak. Il team di ricercatori ha effettuato dei test di intelligenza standardizzati eseguiti da 853 persone nate nel 1936, che avevano partecipato allo “Scottish Mental Survey” del 1947, quando i partecipanti avevano undici anni d’età.

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Sono stati quindi messi a confronto i livelli del quoziente intellettivo (QI) misurato a 11 anni, con quelli risultati in questo studio condotto tra il 2008 e il 2010, quando i partecipanti avevano 73 anni. All’esame soprattutto le capacità di ragionamento, la velocità nell’elaborazione del pensiero e la memoria. 

Bilinguismo per un cervello più giovane

Pubblicati sulla rivista Annals of Neurology, i risultati finali hanno mostrato che chi parlava di due o più lingue aveva risposto dimostrando un livello di intelligenza decisamente superiore rispetto a quanto si era prevedibile basandosi sui dati di QI registrati durante l’infanzia.

«Questi risultati sono di notevole rilevanza pratica – ha spiegato Bak – Milioni di persone in tutto il mondo imparano una seconda lingua in età avanzata. Il nostro studio dimostra che il bilinguismo, anche quando acquisito in età adulta, può fornire un piccolo vantaggio per l’invecchiamento cerebrale».