L’IT può generare nuova occupazione?

Negli Stati Uniti dibattito aperto sulle potenzialità delle nuove tecnologie di creare nuovi posti di lavoro. A fronte di 30 miliardi di dollari di investimenti, afferma Ibm, la possibilità di generare fino a quasi un milione di nuove assunzioni. Gli investimenti in Information Technology sono tradizionalmente considerati investimenti che servono a ridurre posti di lavoro e aumentare la produttitività, fare di più con meno, in buona sostanza. Ma siamo sicuri che nel momento attuale essi non possano essere anche considerati come una ricetta per creare nuova occupazione? Negli Stati Uniti è dibattito aperto e Samuel Palmisano, chief executive di Ibm, ha avuto modo di confrontarsi con il team della nuova amministrazione Obama, per cercare di comprendere quali poterebbero esser gli impatti e le conseguenze se si investissero ingenti somme per potenziare l’infrastruttura broadband, modernizzare il sistema sanitario e migliorare il sistema di distribuzione dell’energia elettrica. A fronte di 30 miliardi di dollari di investimenti, affermano in Ibm, si potrebbero generare 900 mila nuovi posti di lavoro.Al momento non è assolutamente chiaro se e quanto verranno prese in considerazioni ipotesi di investimento di questo genere da parte dell’amministrazione, ma è senz’altro interessante che un tema di questo genere venga messo in agenda e sia materia di discussione.L’ammodernamento dell’infrastruttura digitale e investimenti tecnologici in settori chiave per l’economia e aree cruciali come quella della sanità vengono viste non soltanto come costo in sé, ma come opportunità di sviluppo. Temi del resto che sono all’ordine della stessa Commissione Europea, ma che faticano a trovare sufficienti sponsorizzazioni tra i vari stati membri, seppure con forte differenziazioni. In Italia, nel dibattito dell’agenda governativa, argomenti di questo genere non sono mai stati affrontati, nonostante nel nostro paese l’IT rappresenti un buco nero riguardo alla complessiva capacità di assimilazione del potenziale tecnologico nelle infrastrutture critiche per lo sviluppo del paese.In base allo studio compiuto da Ibm, investire in broadband, health care e smart grid potrebbe dare impulso a nuova occupazione. 10 miliardi investiti nella banda larga porterebbero alla creazione di quasi 500 mila nuovi posti di lavoro. Più di 200 mila potrebbero essere il numero in termini di nuova occupazione generati da 10 miliardi investiti nella sanità e oltre 200 mila sarebbero i posti che potrebbero essere liberati investendo in un più efficiente sistema di monitoraggio della rete elettrica.

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