Emergono nuove sfide con la diffusione di Virtualizzazione e Cloud privato

L’indagine di Symantec rivela una discrepanza tra gli obiettivi prefissati e la realtà; invito ad una maggiore collaborazione all’interno delle aziende

Symantec ha annunciato i risultati dell’indagine 2011 Virtualization and Evolution to the Cloud Survey, che ha esaminato le modalità con cui le aziende intendono spostare le applicazioni business-critical su ambienti virtuali e cloud ibride.

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L’indagine ha evidenziato alcune tematiche quali la virtualizzazione dei server, del client e dello storage, lo storage-as-a-service e le tecnologie di cloud ibride/private. I risultati mostrano una disparità tra le aspettative e la realtà nel modo in cui le aziende adottano queste soluzioni. L’indagine è basata su oltre 3.700 intervistati provenienti da 35 Paesi in tutto il mondo.

“Il Cloud computing rappresenta un importante cambiamento nel mondo dell’IT, da un modello tradizionale ad uno service-provider. Il passaggio alla nuvola rappresenta un’evoluzione complessa per numerose aziende ed è essenziale che l’area IT e gli executive siano allineati sulle iniziative,” ha dichiarato John Magee, vice president of virtualization and cloud solutions, Symantec. “La virtualizzazione favorisce le cloud private ed ibride e la nostra ricerca mostra che la pianificazione di un cambiamento agevole è fondamentale per raggiungere tutta la semplicità, l’economicità e l’efficienza che questi ambienti possono offrire.”

Il divario tra le aspettative e la realtà mostra l’evoluzione del mercato

La virtualizzazione dei server è molto diffusa e più del 75% delle aziende sta considerando l’adozione di cloud ibride/private. Tra le tecnologie analizzate nell’indagine, la virtualizzazione di server e storage risultano essere le più mature con l’utilizzo da parte del 45% ed il 43% delle aziende. Mentre la tecnologia Storage-as-a-Service privata è la meno matura con il 36% di aziende che l’hanno adottata.

Gli investimenti iniziali hanno rivelato un divario tra le aspettative e la realtà, indice che le aziende stanno ancora scoprendo le capacità di queste tecnologie e come superare le nuove sfide che le accompagnano.

Abbiamo chiesto agli intervistati informazioni sui loro obiettivi iniziali riguardo la virtualizzazione di server, storage ed endpoint; Storage-as-a-Service privato e cloud ibride/private. Abbiamo poi chiesto a coloro che avevano già utilizzavano queste tecnologie quali erano i risultati raggiunti. La differenza tra le due risposte ci ha mostrato una discrepanza tra le aspettative e la realtà.

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• I progetti di virtualizzazione dei server sono stati quelli che hanno riscosso maggior successo, con una differenza media di soli 4 punti percentuali tra gli obiettivi iniziali e quelli raggiunti. Il divario maggiore è stato registrato nella scalabilità, nella riduzione delle spese e dei costi operativi.

• Il deficit medio nella virtualizzazione dello storage era del 33%, con riferimento in particolare ad agilità, scalabilità e riduzione dei costi operativi.

• Gli intervistati hanno riportato una differenza media tra obiettivi attesi e raggiunti pari al 26% relativamente alla virtualizzazione di desktop ed endpoint. Sono stati riscontrati disappunti nell’implementazione di nuovi endpoint, nella application delivery e nella application compatibility.

• Il 77% delle aziende ha preso in considerazione lo Storage-as-a-Service privato, ma l’implementazione di questi progetti rappresenta una sfida e c’è una delusione rispetto alle aspettative pari al 37%. Per esempio la riduzione delle complessità era un obiettivo per l’84% degli intervistati, ma è stata raggiunta solo dal 44%.

Queste disparità sono tipiche dei mercati allo stadio iniziale in cui le aspettative non vanno di pari passo con la realtà. Man mano che i mercati di virtualizzazione e cloud continueranno la loro maturazione, ci aspettiamo di vedere queste lacune colmate.

Cresce l’attenzione verso applicazioni Business-Critical

Le aziende che stanno investendo sulle tecnologie di virtualizzazione e di cloud ibride/private tendono a seguire un percorso simile: iniziano a virtualizzare le applicazioni meno critiche come gli ambienti di test e sviluppo e proseguono poi con applicazioni di maggior importanza come email e collaboration; linee di business; eCommerce e supply chain; e ERP/CRM.

Lo studio mostra che le aziende iniziano ad utilizzare la virtualizzazione delle applicazioni business-critical. Delle grandi aziende che stanno implementando la virtualizzazione, più della metà (59%) prevede di virtualizzare applicazioni del database nei prossimi 12 mesi. Il 55% ha pianificato di virtualizzare le applicazioni web e il 47% le mail e le applicazioni del calendario. Il 41% ha in mente di virtualizzare le applicazioni ERP.

Abbiamo rilevato una maggior lentezza nell’adozione delle tecnologie di cloud ibride/private per le applicazioni business-critical. Una media del 33% delle applicazioni business-critical come ERP, contabilità e CRM risiedono in ambienti cloud ibridi o privati. Gli intervistati hanno dichiarato di essere preoccupati per gli account, i servizi, o il dirottamento del traffico; le vulnerabilità di autenticazione; le vulnerabilità di accesso; la disaster recovery; e l’encryption.

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L’offerta di un servizio di qualità è tra le priorità

Via via che le tecnologie di virtualizzazione e cloud private si diffondono, i costi e le performance dello storage diventano sempre più importanti. Più della metà degli intervistati (56%) ha dichiarato che i costi di storage sono aumentati abbastanza o significativamente con la virtualizzazione del server. Le tre ragioni più importanti per l’implementazione durante il processo di virtualizzazione dello storage includono la riduzione dei costi operativi (55%) migliori performance dello storage (54%) e miglior preparazione in caso di disaster recovery (53%).

Il 76% delle aziende che hanno implementato la virtualizzazione del server ha indicato che la sicurezza è un fattore abbastanza /molto importante nell’essere più fiduciosi nel passaggio delle applicazioni business-critical sui server virtualizzati. Il 63% ha indicato che la sicurezza costituirà una sfida significativa/ estremamente importante per l’implementazione della virtualizzazione dei server.

I problemi di performance sono importanti per la maggior parte delle aziende. Il 76% di coloro che hanno implementato la virtualizzazione del server ha dichiarato che le performance costituiscono un fattore abbastanza /molto importante nell’essere più fiduciosi nel passaggio delle applicazioni business-critical sui server virtualizzati. Il 62% delle aziende che ha implementato cloud ibride/private ha dichiarato che le performance rappresentano una sfida significativa/estremamente importante.

Tra le grandi aziende che hanno implementato la virtualizzazione dei server, l’affidabilità era la prima delle preoccupazioni. Il 78% ha dichiarato che si tratta di un fattore abbastanza /molto importante per avere una maggiore fiducia nel passaggio delle applicazioni business-critical sui server virtualizzati. Tra gli intervistati che hanno implementato la virtualizzazione dello storage, l’83% considera l’autonomia e la disponibilità come obiettivi importanti.

I responsabili IT e gli executive non sono allineati sulle potenzialità

Secondo i risultati della ricerca, il 46% dei CFO che stanno implementando cloud ibride/private sono meno che “abbastanza aperti” nel trasferire applicazioni business-critical verso questo tipo di ambienti. Il 44% dei CEO è cauto nel trasferire queste applicazioni.

Molte preoccupazioni relative all’utilizzo della virtualizzazione e del cloud ibrido riguardano l’affidabilità (78%), la sicurezza (76%) e le performance (76%).

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In pratica, molte perplessità dei C-level sono infondate. Per esempio, le preoccupazioni sulle performance sono la prima motivazione citata per prudenza, ma dal 78% al 85% di coloro che hanno implementato la virtualizzazione dei server ha raggiunto i propri obiettivi di performance.

Raccomandazioni

L’evoluzione delle grandi aziende IT verso il cloud presenta una buona parte di sfide, ma anche un ritorno interessante. Nonostante le preoccupazioni, molte aziende stanno adottando la virtualizzazione e si muovono verso un futuro nel cloud computing. Per queste imprese, Symantec ha dei suggerimenti affinché questi cambiamenti si svolgano in totale tranquillità.

Assicurarsi che l’IT e gli executive siano allineati nelle iniziative legate alla virtualizzazione e al cloud: E’ importante mostrare di poter affrontare le preoccupazioni dei C-level relative alla sicurezza e alla availability. Dimostrare che queste preoccupazioni, per quanto importanti, possono essere superate facilmente utilizzando le già esistenti best practice e soluzioni valide che assicurano che le informazioni più importanti e le applicazioni critiche siano protette e disponibili.

Non agire in maniera “chiusa” quando si opera nel cloud computing: Le attività di virtualizzazione e cloud computing hanno molto più successo nell’ambito di iniziative IT complete. Dal momento che coinvolgono tutti gli aspetti dell’IT (server, storage, reti, applicazioni, etc.), queste attività possono fallire quando vengono gestite come progetti speciali “chiusi”. Piuttosto, si può considerare il cloud come una vasta iniziativa IT che includa tutti i dipartimenti nella pianificazione e nella implementazione.

Utilizzare e rinnovare l’infrastruttura già esistente: Prima di adottare una cloud ibrida/privata, assicurarsi di utilizzare al meglio l’infrastruttura già esistente per ottenere rendimenti migliori e poi rinnovarla secondo necessità. Riconvertire i server statici, lo storage e il networking in una piscina virtuale di risorse. Sostituire il rifornimento statico con uno self service e adottare strumenti di controllo e di misurazione per mostrare valore negli affari.

Definire aspettative realistiche e tenere traccia dei risultati: Ricordare che nonostante la sua popolarità, quello del cloud è un mercato nuovo e non ancora maturo. Far si che le aspettative siano realistiche e poi controllare e tenere traccia dei risultati per individuare il modo migliore di incrementare l’efficacia del progetto.