Vincitori e vinti della cloud economy del mondo mobile


400 milioni di account sull’App Store. E’ lo store più grande al mondo. 650 mila applicazioni disponibili di cui 225 mila dedicate all’iPad. Sino ad oggi, afferma Tim Cook, Ceo di Apple, sono state scaricate 30 miliardi di applicazioni, lo scorso marzo erano 25 miliardi, un incremento di 5 miliardi di apps al trimestre. E la remunerazione per gli sviluppatori è stata di 5 miliardi di dollari. Operativo in 120 paesi, se ne aggiungeranno presto altri 25, per arrivare a una presenza complessiva in 155 paesi. App Store come esempio, quindi, di una vera economia globalizzata. L’impulso delle nuove tecnologie e dispositivi mobili e l’intuizione di Steve Jobs hanno determinato uno scenario un tempo inimmaginabile dando vita a un’economia digitale che si ipotizza possa avere ancora un grande potenziale di crescita.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Ma ciò che più sorprende è come la logica dello store  abbia di fatto cambiato il paradigma del web il quale non è più la piattaforma monolitica per applicazioni e servizi: Queste ultime non vengono più fruite online, ma vengono acquistate per poi essere consumate su singoli dispositivi. Internet, la rete, è soltanto il mezzo che permette di acquisirle, l’esperienza di consumo avviene sul terminale finale, sia esso smartphone o tablet. Uno modello e una logica di mercato fatta propria da Google con l’introduzione di Android, diventato oggi il più popolare sistema operativo smartphone.

Un’economia cloud, internet based che ha definitivamente cambiato le regole del gioco mettendo in difficoltà i giganti del personal computer che, come Microsoft, hanno cercato e cercano un riscatto nel mondo mobile, ma sulle le cui progressioni e opportunità di crescita rimangono dei dubbi. Oppure come Nokia che da azienda stellare del mondo della telefonia cellulare si trova oggi nella difficile gestione di una transizione a un mercato la cui domanda è sostenuta da  Apple o Samsung.

Leggi anche:  Palworld: i motivi del successo del controverso videogioco dei record

Il gruppo finlandese ha oggi annunciato un nuovo taglio di 10 mila lavoratori. Operazione che dovrebbe consentire di ridurre ulteriormente le spese operative per poter essere meglio preparata alle nuove condizioni di mercato. Con questa ultima decisione significa che nel giro dei due ultimi anni Nokia ha ridotto il proprio personale di 40 mila unità. E nello stesso periodo la capitalizzazione è drammaticamente precipitata perdendo in un solo anno il 70% del valore dell’azione.