La Siti conferma che il 95% della popolazione italiana è vaccinata contro la poliomielite ma i nuovi focolai della malattia in Siria destano preoccupazione

L’Oms qualche tempo fa aveva lanciato l’allarme su numerosi casi di poliomielite in Kenia, Somalia e Israele. Ora, dopo la notizia di nuovi focolai del morbo in Siria, l’allarme è salito al massimo grado anche in Italia a causa dell’immigrazione clandestina.  La Società Italiana Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti), la stessa agenzia che ha espresso la sua preoccupazione sull’aumento di casi di influenza a causa del calo delle vaccinazioni, ha comunque confermato che almeno per il nostro Paese il pericolo non è così elevato. “La copertura vaccinale antipolio in Italia è ottima, oltre il 95% della popolazione”, ha dichiarato all’AGI il vicepresidente della Siti Carlo Signorelli.

Poliomielite: rischio basso ma manteniamo alta l’allerta

“L’Europa è da dieci anni un continente polio-free – ha continuato Signorelli – ma la vicinanza geografica con la Siria, gli interscambi e la accresciuta immigrazione clandestina a causa della guerra fanno sì che ci sia più attenzione rispetto ai focolai che periodicamente vengono segnalati ad esempio in Afghanistan o in Africa”.

L’esperto comunque sottolinea come il pericolo sia sempre in agguato, nonostante la quasi totalità della popolazione italiana, in particolare quella infantile, sia vaccinata contro la poliomielite. “Il ministero della Salute dovrebbe inviare alle Asl qualche dettaglio in più per rendere tutti preparati a ogni eventualità, qualche caso è possibile che arrivi anche da noi”, ha concluso Signorelli.

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